Naufragio in Libia, USA: agiremo nei punti di origine dei flussi di immigrati

obama

 

L’America viene in soccorso dell’Europa, pronta a fare la sua parte per aiutare i Paesi dell’Unione europea a fronteggiare l’immane crisi umanitaria legata al naufragio dei barconi di immigrati nel Mediterraneo. I giornali Usa parlano di “massacro”, di “sforzo epico” delle autorità europee nell’affrontare una situazione oramai del tutto fuori controllo. E sottolineano tutte le difficoltà di Bruxelles nel mettere in campo un’azione coordinata che sia davvero efficace, a causa delle divisioni tra i 28 Paesi della Ue e di quelle politiche all’interno dei singoli Stati.

Sulle spalle dell’Italia tutto il peso dell’emergenza – Alla Casa Bianca è del tutto chiaro come sulle spalle dell’Italia gravi quasi tutto il peso dell’emergenza, come del resto il premier Matteo Renzi ha ben spiegato al presidente Barack Obama nel corso dell’incontro di venerdì nello Studio Ovale. E al Dipartimento di Stato si sottolinea come “di fronte a questi tragici eventi sia più che mai importante e fondamentale cooperare”. Per questo – ha assicurato la portavoce Marie Harf – “gli Stati Uniti continueranno a collaborare con l’Europa”, valutando tutte le ipotesi attraverso cui rendere il più efficace possibile questa collaborazione. Magari – secondo alcune indiscrezioni – anche attraverso l’invio di navi da guerra. Anche se su questo non vi è alcuna conferma ufficiale.

Gli Usa offrono assistenza nei punti di origine dei flussi di immigrati – In particolare, la portavoce sottolinea come gli Usa già offrano “assistenza nei vari punti di origine dei flussi di immigrati, compreso il Corno d’Africa. “L’obiettivo – ha affermato Harf – è far si’ che i rifugiati emigranti non debbano prendere queste iniziative, non sentano il bisogno di farlo”. Il Dipartimento di Stato Usa ricorda quindi come siano già stati offerti 6 miliardi di dollari lo scorso anno per questo obiettivo. Ma è chiaro – è il messaggio che arriva anche da Washington – che a fare per primi la loro parte devono essere proprio i governi e i vertici della Ue. E anche Oltreoceano si spera in un accordo definitivo ed efficace nell’imminente vertice dei capi di Stato e di governo fortemente voluto da Roma. Per l’amministrazione Obama è sacrosanta la posizione dell’Italia che da anni chiede alla Ue di condividere un problema che non può che riguardare l’intero Vecchio Continente.

Situazione in Libia è ormai insostenibile – Intanto un altro portavoce, quello della Casa Bianca, sottolinea come “la situazione in Libia sia chiaramente sempre più insostenibile”, anche “con gravi riflessi umanitari” che riguardano sia la sorte delle migliaia di naufraghi che tentano di attraversare il Mediterraneo sia la popolazione civile nel Paese nordafricano. “La nostra preoccupazione è grande”, ha detto Josh Earnes, ribadendo l‘impegno che a livello Onu ( ONU: proseguire Mare Nostrum, in Europa serve manodopera a bassa qualifica)  si sta portando avanti alla ricerca di una soluzione diplomatica della situazione libica. Soluzione diplomatica che alla fine – si dice in alcuni ambienti di Washington – potrebbe non bastare. tiscali

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2 thoughts on “Naufragio in Libia, USA: agiremo nei punti di origine dei flussi di immigrati

  1. Basterebbe che ritirino le truppe da ogni Nazione Sovrana e smettono coi bombardamenti e la gente rimane a casa sua.

  2. Agli USA dico solo che è già troppo tardi, fosse ora che si muovessero, perché sono loro compreso la Francia che ha causato sto tritume, in quanto se c’èra Gheddafi in Libia non succedeva quello che sta succedendo ed anche in Iraq se gli Usa con la scusa che Saddam aveva le pistole fumanti li hanno invasi e ammazzato Saddam ed ecco i risultati.

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