Oltre la democrazia? La democrazia integrata (in poche parole)

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di Giuseppe Cirillo

Nel libro che ho recentemente pubblicato Libertà Indefinita, Manifesto della democrazia integrata, sostengo che la democrazia odierna, cioè la democrazia rappresentativa in un sistema economico capitalista con emissione privata del credito, non sia più sufficiente nel gestire le sfide che stanno travolgendo la maggioranza dei paesi del pianeta. I governi, anche eletti democraticamente, o comunque al governo grazie a legali procedure politiche (come il nostro) stanno subendo una forte crisi di credibilità e abbiamo visto grandi movimenti di contestazione extraparlamentare contro il sistema politico ed economico (Occupy Wall Street, Indignados, Forconi, Studenti, No Global, ecc). A mio avviso, questi sono i sintomi che la nostra democrazia non è più sufficiente, che è necessaria una democrazia più democratica.

Democrazia significa governo del popolo, popolo inteso sia come l’insieme di tutti gli individui ma anche come individuo singolo. Popolo siamo tutti, ma popolo è anche ognuno di noi. Se lasciamo alla maggioranza il diritto di opprimere il singolo, siamo sempre in una dittatura non in una democrazia. La democrazia integrata è il tentativo, la continua ricerca, di tutti gli strumenti necessari per garantire all’individuo ed alla comunità la libertà ottimale cioè la massima libertà negativa e positiva. Cosa intendiamo per libertà negativa e per libertà positiva? Per la libertà negativa, la libertà che appartiene ad ognuno di noi, al singolo, la libertà di scelta, la libertà di vivere; per libertà positiva invece la libertà che solo l’appartenenza ad una comunità ci può offrire.

Nel libro che ho pubblicato manca una sintesi degli obiettivi principali di questa ricerca post-democratica, oltre-democratica, che ho chiamato democrazia integrata e voglio elencarli qui di seguito. La democrazia integrata è la continua ricerca di un sistema politico che possa offrire legittimità, sostenibilità, rappresentabilità e governabilità. I primi due obiettivi appartengono alla sfera della libertà negativa, gli ultimi due alla sfera della libertà positiva. Vediamoli nel dettaglio:

1) LEGITTIMITÀ
La legittimità è quello che manca a tutti gli stati contemporanei, che sono dei poteri organizzati su base territoriale, che non hanno chiesto agli individui se volessero farne parte volontariamente ma che li hanno semplicemente obbligati a sottostare alla loro legge, in maniera coercitiva. Per ovviare a questa gravissima problematica, la democrazia integrata propone la necessità di fondare lo stato su un’Assemblea Costituente Aperta e la possibilità per l’individuo di aderire o meno allo stato. Come gestire questa possibilità senza cadere nell’anarchia è spiegato più approfonditamente nel libro. In poche parole l’obiettivo è quello di creare degli stati che non schiacciano il singolo solo grazie ad una presunta ma falsa legittimità che il voto fornirebbe al governo.

2) SOSTENIBILITÀ
Questo significa creare un sistema che possa essere sostenuto dai singoli individui, che non li schiacci, che non gli sottragga direttamente o indirettamente potere e libertà. Perché ogni potere esiste solo se si sostiene su qualcosa. Il re non sarebbe nulla senza il popolo che gli fornisce il potere. Sostenibilità significa far sì che non esistano concentrazioni di potere che ne sottraggano all’individuo senza una motivazione che sia utile per l’individuo stesso. Quindi vuol dire costruire un sistema dove non esistano enti privati o pubblici che possano distorcere gravemente un’equa e giusta distribuzione del potere. Nel nostro caso, il nostro sistema è insostenibile perché esistono poteri non democratici come il sistema bancario, le multinazionali, l’informazione mainstream che hanno spesso una concentrazione di potere tale da inficiare gravemente la nostra libertà individuale e la gestione democratica della società. E credo che questo sia ormai sotto gli occhi di tutti. La democrazia integrata mira a democratizzare tutte queste concentrazioni di potere o costituendo un sistema che renda impossibile la loro nascita ed esistenza o attraverso la gestione democratica degli stessi. E questo non vuol dire assolutamente estendere indefinitamente il governo statale, ma creare poteri indipendenti gestiti democraticamente con procedure e metodi diversi.

3) RAPPRESENTABILITÀ
Rappresentabilità è una della caratteristiche che di solito si chiede ad una legge elettorale. Generalmente sono i sistemi proporzionali a garantire la massima rappresentabilità. Nel nostro caso rappresentabilità è un concetto a 360° che implica un ampio uso della democrazia diretta, soprattutto per tutti quegli argomenti che riguardano la nostra libertà individuale, quindi potenziare di molto rispetto ad ora, la rappresentabilità diretta. Inoltre, implica la possibilità di essere rappresentati, anche con modi e procedure diversi, nella guida di tutti quei poteri collettivi democraticizzati. E ovviamente anche la classica rappresentabilità proporzionale nella ripartizione dei seggi parlamentari. Oltre a queste caratteristiche, rappresentabilità vuol dire anche non essere soltanto un numero di fronte alla legge ed allo stato, ma essere un soggetto vivo a cui si deve adattare una legge viva e personale. Questo radicale punto è meglio spiegato nella parte del libro chiamata disputa stato-cittadino.

4) GOVERNABILITÀ
Governabilità è il necessario contrappeso della rappresentabilità. Al singolo deve essere offerta la massima rappresentabilità ma al tempo stesso alla comunità deve essere fornito il potere necessario per gestire in maniera ottimale la parte di potere che gli individui gli hanno ceduto. Quindi creare un sistema dove le parti abbiano il giusto peso ma dove nessuna minoranza possa  accrescere in maniera esagerata il proprio potere come purtroppo accade negli stati gestiti con sistemi puramente proporzionali ma anche negli stati con leggi elettorali maggioritarie, dove sistemi elettorali sbagliati portano spesso delle minoranze invise alla popolazione al governo. Quindi democrazia integrata significa sia fornire più potere e più diritti agli individui ma anche consentire al potere organizzato di garantire al meglio quei governi e di gestire il potere in maniera efficiente ed ottimale.

Questi sono gli obiettivi principali della ricerca politica chiamata democrazia integrata, che ha come obiettivo generale quello della più ottimale e ampia distribuzione del potere. Ampia distribuzione del potere che il principale antidoto contro qualsiasi deriva antidemocratica.
In un nostro prossimo articolo parleremo anche di quale sistema elettorale si adatti maggiormente ai principi della democrazia integrata

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