Libia, otto guardie decapitate dall’Isis in un campo petrolifero

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Lo Stato Islamico torna a colpire in Libia. Vittima della barbarie dei miliziani le guardie di un campo petrolifero a sud di Sirte, attaccato venerdì scorso dia jihadisti. Informazioni sull’efferatezza del raid erano già circolate, ma ora si è appreso che otto delle undici guardie uccise dall’Isis sono state decapitate: le loro teste sono state consegnate a un ospedale della zona e una macabra foto circola su Twitter.

Il ministero degli Esteri di Vienna, dicastero coinvolto perché nell’attacco sono stati rapiti nove dipendenti stranieri dell’impianto tra cui un austriaco di 39 anni e un altro europeo, ha precisato che ad attaccare sono stati elementi affiliati dello Stato islamico di Sirte noti per aver decapitato i 21 cristiani copti sui quali fu diffuso un video a metà febbraio.

L’attacco al campo petrolifero di Al Ghani non è stato ufficialmente rivendicato dai miliziani; fonti libiche confermano però che Sirte, come da tempo il “califfato” di Derna, è ormai in mano allo Stato islamico.

UCCISA RAGAZZA TEDESCA – Vittime anche sul fronte siriano. Una giovane tedesca di una ventina d’anni è stata uccisa in queste ultime ore mentre combatteva al fianco dell’Unità di protezione del popolo curdo, la principale forza curda in Siria, nel settore di Tal Tamr, teatro di violenti scontri da ieri tra curdi e Isis”, ha dichiarato il direttore dell’ong, Rami Abdel Rahman.

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