Cassazione: È diffamazione chiamare “pregiudicato” un pregiudicato

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Je suis Charlie? ma quando mai! In Italia ormai la libertà di espressione è morta e sepolta.

Chiamare “pregiudicato” un pregiudicato  puo’ costarvi una denuncia e relativa condanna per diffamazione. Perchè si sa, in Italia i criminali vanno tutelati e trattati con rispetto e con il dovuto riguardo, altrimenti si impedisce il loro reinserimento sociale.

L’utilizzo del termine “pregiudicato” può costituire diffamazione anche se rivolto a un soggetto già condannato con sentenza definitiva. A dirlo è stata la Cassazione in una recente sentenza. Lo riporta laleggepertutti

Secondo i supremi giudici è necessario prendere in considerazione non solo il significato letterale della frase pronunciata dall’agente, ma soprattutto, l’effetto dell’eventuale offesa che tale comportamento produce sulla reputazione della vittima. Insomma, se anche corrispondente al vero, l’espressione offensiva in determinati casi è vietata.

In pratica, se l’intento non è tanto quello di riportare un fatto storico, ma di esprimere un aggettivo qualificativo, esprimendo un significato deteriore (“fuorilegge”), allora scatta il reato.
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4 thoughts on “Cassazione: È diffamazione chiamare “pregiudicato” un pregiudicato

  1. ho capito bene si vede che tra delinqueti comuni spacciatori mafiosi assasini se li offendi rischi la denuncia x diffamazione? allora dico che in questo caso siamo noi gli offesi noi cittadini e’ questo e’ veramente vergognoso questa gente non anno mai avuto la loro dignita’

  2. A quando le future sentenze sui grandi predatori ed affamatori dei Popoli ?

    Si proibirà di definirli pubblicamente tali solo perché ciò potrebbe impedire la loro strada verso la redenzione?

    Un assurdo orwelliano!
    La Cassazione non può stravolgere e/o fare le Leggi.
    Né può interpretarle liberamente secondo il capriccio del “pensiero unico” corrente.

    In caso contrario, sarebbe preferibile sostituire i giudici con dei computer neutrali, abilitati all’uopo.

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