Marò, il gravissimo errore di Renzi che mette nei guai Latorre e Girone

renzi

 

20 dic – Se il caso dei due Marò non ha ancora trovato una soluzione, è anche colpa di Matteo Renzi.

Dagospia ricostruisce i retroscena di un colloquio tra il premier e il suo collega indiano Narendra Modi, a margine dei lavori del G20 a Brisbane, lo scorso 15 novembre. “Il nostro premier si è fatto fregare dal presidente indiano”, dice Dagospia.

Dopo il faccia a faccia, Renzi ribadì ai giornalisti che era importante evitare le polemiche sulla questione, per non mettere a repentaglio i molti rapporti con l’India. Modi, dal canto suo, incoraggiò Renzi a proseguire la strada delle trattative informali attraverso i servizi segreti. Cosa che l’Italia ha fatto, con l’impegno del sottosegretario Marco Minniti e del capo dell’Aise, Alberto Manenti. E qui sta l’errore di Renzi, afferma Dagospia.

“Ora, con il diniego del tribunale indiano alle licenze natalizie per i due fucilieri è risultato evidente che non si cava un ragno dal buco. Gli indiani non hanno certo scoperto adesso che anche da loro esiste l’indipendenza della magistratura dagli altri poteri dello Stato, eppure adesso chi ha trattato con i servizi italiani allarga le braccia impotente. Ora anche a Roma appare chiaro che Renzi è caduto in una mezza trappola e che si è perso tempo prezioso per sollevare invece un arbitrato internazionale su tutta la vicenda, strada che ovviamente è incompatibile con quella dei negoziati riservati

 I due fucilieri di Marina, si legge nell’interrogazione visibile sul sito del ministero degli Esteri indiano, chiedevano se fosse vero che da Roma e’ arrivata una proposta per una soluzione consensuale e quale fosse la reazione dell’esecutivo. “La materia”, ha risposto il titolare del dicastero Sushma Swaraj, “e’ all’esame della Corte suprema dell’India. La proposta del governo italiano e’ all’esame” di quello indiano.

Intanto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ha affermato che il fuciliere di Marina, Massimiliano Latorre, deve restare in Italia, per ricevere “cure adeguate sul piano medico e psicologico”. Gentiloni non ha nascosto la sua delusione per quanto finora ottenuto dal governo indiano sul ‘caso maro’. Nonostante le ultimissime aperture del governo di New Delhi sulla proposta italiana di un accordo consensuale, il ministro dice che “ad essere sinceri, finora il raccolto e’ molto deludente”. “A oggi”, ha aggiunto, “non possiamo che manifestare l’irritazione del Paese perche’ i contatti (con l’India; ndr) hanno prodotto risultati assolutamente inaccettabili”. “La Corte suprema indiana, nella quale il governo indiano ha voce ed esprime posizione, ha respinto domande con carattere assolutamente umanitario”, ha ribadito il ministro

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