11 dic – Solo nel 2014, negli USa sono morti in servizio 100 poliziotti, persone oneste, padri di famiglia che vivevano del loro lavoro neanche ben remunerato, ma la chiesa non ha mai rivolto loro alcuna attenzione. Sono morti nello svolgimento del loro dovere, non dopo un furto, una rapina o un’aggressione quindi la chiesa ha pensato bene di fregarsene, per risvegliarsi di colpo adesso, che le “vittime” sarebbero gli afroamericani.
‘#Blacklivesmatter,’ l’hashtag-simbolo delle proteste antirazzismo negli Stati Uniti e slogan ripetuto in tutte le manifestazioni di piazza, sarà il filo conduttore delle speciali funzioni che si terranno domenica nelle chiese afroamericane di Chicago, Memphis, ed altre città, dedicate al tema della popolazione afroamericana e dei rapporti con le forze dell’ordine. I partecipanti vestiranno di nero e verranno invitati a pregare per i neri delle loro comunità. Tra le denominazioni coinvolte nel progetto la Chiesa episcopale metodista africana, la Chiesa Metodista Episcopale di Zion e la Chiesa di Dio in Cristo, che assieme radunano milioni di fedeli.
Domenica scorsa, ha raccontato il reverendo Grainger Browning, pastore della comunità Metodista Episcopale africana di Ebenezer, Maryland, ha chiesto ai suoi fedeli durante la funzione quanti avessero avuto intercorsi negativi con le forze dell’ordine e il 90% delle mani si è alzata.
L’idea per domenica – ha dunque spiegato Browning – è emersa dagli incontri con i leader delle comunità afroamericane in diverse città del paese sulla necessità di trovare il modo di esprimere solidarietà di fronte alla serie di casi di violenze sui neri. I rapporti tra forze dell’ordine e comunità afroamericana varia a seconda del luogo, ha comunque tenuto a sottolineare, lodando per il loro comportamento le autorità della contea di Prince George. “La nostra solidarietà non si riferisce solo ai casi più recenti. Per gli afroamericani le relazioni con la polizia è stata una sfida prolungata”.