Prima la Germania, poi i Paesi Bassi, adesso la Svizzera sempre più nazioni europeee chiedono con forza agli USA la restituzione dei depositi in oro “sequestrati” (con tanti strambi motivi…) da decenni oltrealtalantico.
Il tema è scabroso Destra.it lo ha già evidenziato più volte, soprattutto affrontando il caso tedesco) e mette in imbarazzo governanti locali e interlocutori internazionali.
Marine Le Pen, domnna intelligente, lo sa bene e, non a caso , ha inviato una pepata letterina al governatore de la Banque de France, Christian Noyer, chiedendo che la Francia si unisca subito all’elenco di nazioni che hanno rimpatriato, o almeno tentato di farlo, i propri depositi auriferi. Ecco la “lista della spesa”:
• Rimpatrio urgente sul suolo francese di tutte le nostre riserve auree situate all’estero.
• L’interruzione immediata dei programmi di cessione dell’oro.
• Al contrario, una ricollocazione progressiva delle riserve valutarie a bilancio della Banca di Francia per acquistare invece oro, in ogni momento di ribasso significativo dei corsi dell’oncia (20% è il calo raccomandato)
• La sospensione di tutti i contratti relativi a impegni finanziari o prestiti che vedono impegnate le nostre riserve auree
• Il bilancio patrimoniale e finanziario delle operazioni di cessione dell’oro” stabiliti nel 2004 da Nicolas Sarkozy:
“Secondo la nostra visione strategica e sovrana, l’oro non appartiene allo Stato o alla banca centrale della Francia ma al popolo francese e di riflesso serve come garanzia ultima del debito pubblico e della nostra moneta”, scrive la presidentessa del Front National che aggiunge “L’attuazione di tali misure è decisivo per il futuro della Francia, viste le crisi socio-economiche che rischiano di prodursi”.
Una piccola domanda: c’è qualcuno in Italia, capace di stilare una piccola letterina al signor Renzi e cercare di far recuperare qualche nostro lingottino a Londra e oltre Atlantico? Non sarebbe una cattiva idea…
1 dic 2014