14 nov – Uragano di polemiche a Montgomery, in Alabama, per la decisione del consiglio educativo della Contea di cancellare il Natale e le altre feste religiose dal calendario scolastico, ma non i giorni di vacanza.
A riferirlo è il Washington Post, spiegando che una pioggia di e-mail, tweet e post Facebook, ha inondato i dirigenti scolastici. A farne le spese, in particolare, Rebecca Smondrowski, sommersa di messaggi furibondi di genitori per aver presentato un emendamento per eliminare Natale e Pasqua, dopo la proposta di rimuovere i giorni sacri per ebrei e musulmani dal calendario. Troppo.
Gli studenti, ha spiegato, non perderebbero i giorni di vacanza, solo la presentazione del calendario cambierebbe. L’idea, ha aggiunto, è quella di riflettere sul fatto che le scuole in quei giorni non sono chiuse per le osservanze religiose, ma per l’elevato tasso di assenteismo di professori e studenti. “Non è giusto insinuare che non rispetto le pratiche religiose, ho solo pensato che fosse la cosa più giusta da fare”, si è difesa.
Per il vicepresidente del consiglio direttivo scolastico Patricia O’Neill si tratta di “una buona decisione” nonostante la rabbia di più gruppi religiosi. “E siamo in buona compagnia – ha aggiunto – Fairfax, Arlington, Loudoun, chiamano già il Natale ‘pausa invernale'”.
La decisione di eliminare i riferimenti a tutte le feste religiose a partire dall’anno accademico 2015-2016 parte da una richiesta fatta dai leader della comunità musulmana di prevedere un giorno di vacanza anche per almeno una delle due festività islamiche più importanti. Questa richiesta è stata respinta, ma, dal momento che il prossimo anno scolastico la festa di Eid al-Adha coincide con lo Yom Kippur ebraico, hanno chiesto di avere un eguale ‘trattamento’ sul calendario. A quel punto, per non scontentare nessuno, il consiglio educativo ha deciso di cancellare anche il riferimento al Natale ed alla Pasqua, probabilmente sottovalutando quale sarebbe stata la reazione dei genitori.