Boldrini rivendica parita’ di genere nel linguaggio. Pd: aprire una sessione parlamentare sulla questione

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22 ottobre – Una battaglia storica della presidente della Camera, Laura Boldrini, si e’ riproposta ieri in Aula a Montecitorio. E’ il deputato FI Sandro Biasotti a ‘scatenare’ l’episodio. Il tutto, riferisce ‘Radio Transatlantico’, risalirebbe a un fugace scambio di battute con il parlamentare, eletto in Liguria, subito dopo l’alluvione che ha colpito Genova. In quell’occasione Boldrini gli avrebbe ricordato l’opportunita’ di essere chiamata ‘signora presidente e non signor presidente’. S

econdo quanto viene riferito, nell’emiciclo della Camera il deputato azzurro avrebbe poi, a freddo, ironizzato sul fatto che se chi presiede la Camera e’ sicuramente una donna, dubbi, per lui, vi sono sul fatto che sia anche ‘una signora’.

Detto cio’, in Aula oggi dal Pd c’e’ stata una levata di scudi in difesa di Boldrini, con Ettore Rosato che ha chiesto al parlamentare in questione di renderle pubblicamente scusa ed ha espresso solidarieta’ alla presidente. Sel, tramite Palazzotto, non ha mancato di sottolineare che un conto sono le critiche, altro le offese.

Ma anche Pia Elda Locatelli (Pd) ha proposto di aprire una sessione parlamentare sulle questioni di genere, dedicata al linguaggio, visto che anche questo fronte e’ decisamente aperto.