Gasparri: “Chiediamo il blocco di ‘Mare Nostrum’”

gasparri8 giu – ”Mercoledì al Senato sarà discussa la nostra mozione con la quale chiediamo il blocco dell’operazione ‘Mare Nostrum’ davanti a una situazione disastrosa”. E’ quanto annuncia il vicepresidente del Senato e parlamentare di Forza Italia Maurizio Gasparri che all’Adnkronos spiega: “Intervenga la comunità internazionale, in Africa e nel Mediterraneo. L’Italia non può continuare a trasportare a sue spese questi immigrati, quasi andandoli a prendere nelle acque territoriali libiche”.

Gasparri chiede che “ora, al Senato si faccia chiarezza su queste vicende, con Lampedusa che è diventata un set per la propaganda civica della sinistra. Bisogna bloccare questa operazione ‘Mare Nostrum’. L’Onu e l’Europa nei campi in Africa distinguano chi scappa dai luoghi di guerra, da tutto il resto che sta assumendo dimensioni bibliche: alla fine, tutti si sposteranno verso l’Italia che assicura un trasporto gratuito e un’accoglienza automatica, con un meccanismo demenziale che favorisce anche i guadagni dei trafficanti di esseri umani e che invece va interrotto”.

Ma con il blocco dell’operazione ‘Mare Nostrum’, non si rischia di ricominciare a contare i morti nel Mediterraneo? “No, se li si blocca prima sulla terraferma – risponde Gasparri – come a suo tempo fu fatto, firmando gli accordi con la Libia di Gheddafi, prima di una guerra sbagliata voluta da Sarkozy, Cameron, Obama e Napolitano mentre Berlusconi cercò di mettere in guardia dal vuoto che si sarebbe creato in quel Paese”.

Una voce che si è spesso levata in favore dell’operazione ‘Mare Nostrum’ è quella di Papa Francesco, della Chiesa e delle sue associazioni umanitarie, per le quali la prima emergenza è quella di salvare le vite umane. Cosa risponde? “Ripeto: per salvare le vite umane bisogna fare in modo che queste persone non partano. E riflettere sugli errori fatti in passato”.

Sottolinea Gasparri: “Io sono cattolico, ma penso che questo commercio di persone sia poco religioso e non debba prestarsi a un ricatto morale. E’ facile per qualcuno parlare e scaricare sugli Stati laici la responsabilità, l’onere, il costo e il disagio di questa operazione. Di buone intenzioni è lastricata anche la via dell’inferno… Spetta al Parlamento fare luce e dire con chiarezza come stanno le cose”, conclude.

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