Ricerca Istituto Cattaneo: metà degli italiani sono contrari all’euro

Euro

22 magg – Che la luna di miele tra gli italiani e l’euro fosse finita è stato chiaro almeno dalla botta della crisi del 2007. Ma ora il clima è da valige pronte sul letto e piatti rotti secondo l’analisi basata sui dati dell’Eurobarometro dell’Istituto Cattaneo dal 2002 a oggi.

C’erMentre tra gli stati dell’Eurozona dal 2007 a oggi è calato solo di tre punti, dal 69% al 66%, in Italia il crollo è stato più evidente. Nel 2002 il 76% degli italiani era favorevole all’ingresso nell’Euro, molto più convinti di francesi (71%) e tedeschi (62%). Il calo è stato poi inesorabile con il primo punto basso toccato nel 2007 (63%) per arrivare al tonfo del 2013, quando solo uno su due continua a vedere bene la moneta unica europea, cioè il 53%, 23 punti in meno. Dietro di noi solo gli spagnoli che dal 2002 al 2013 ha visto crollare la fiducia nell’Euro di 21 punti.

Spaccati in due – Negli ultimi sei anni in Europa si sono formate due posizioni diverse verso l’Euro: da una parte i paesi mediterranei, dall’altra tutti gli altri stati dell’Eurozona. Nel 2007 i cittadini favorevoli in Francia, Grecia, Italia, Spagna e Portogallo erano in media il 64%. Il crollo è stato di quasi sette punti in sette anni arrivando al 57%.

L’Euro al voto – “Questo atteggiamento critico precede la campagna politica di queste elezioni europee – è scritto in una nota dell’Istituto Cattaneo, che ha fatto l’analisi nell’autunno scorso – Di questa sfiducia alcuni partiti si sono impossessati nella campagna elettorale, benché non l’abbiano generata. Il grande valore emotivo della moneta per qualsiasi cittadino e il fatto che fosse cresciuta la sfiducia nei confronti dell’Euro – aggiungono i ricercatori – ha spinto alcuni partiti (in primo luogo i partiti eurocritici come la Lega nord, il Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia e in parte Forza Italia) a cavalcare questo tema e ad amplificarlo ulteriormente”.

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