Governo Renzi, aumento debito pubblico + 12,770 miliardi in un mese

Renzi-e-Padoan

16 magg – Il governo Renzi, partito a fine febbraio con un debito di oltre 2.107 miliardi di euro, termina il primo mese di governo con il debito salito a 2.119, 927 miliardi, con un aumento di 12,770 miliardi ed un maggior carico per i cittadini di 2.142 euro, portando il gravame sulle spalle di ogni italiano a 35.569 euro a fine marzo.

Il governo Monti, in carica da metà novembre 2011, conclude il suo mandato a fine aprile 2013. La sua azione ha generato un aumento di 128,904 miliardi in 17 mesi, da fine novembre 2011 ( 1.912,389 miliardi) ad aprile di quest’anno (2.041,293 miliardi, ultimo dato fornito da Bankitalia sull’ammontare del debito pubblico), pari a circa 7,5 miliardi di aumento medio mensile, il peggior risultato rispetto a tutti i governi che l’hanno preceduto dal 1996. Il calcolo preciso imputabile a Mario Monti è di difficile esecuzione perché non abbiamo il valore del debito a metà novembre 2011. L’incremento del debito per 128,904 miliardi di euro generato dal governo Monti ha prodotto per i cittadini italiani (59,6 milioni) un aumento del carico pro capite pari a +2.163 euro. Il debito a carico di ciascun cittadino italiano è pari a 34.250 euro.

debito

Il governo Letta, partito a fine aprile 2013 con un debito di 2.041,293 miliardi di euro, conclude il suo governo, a fine febbraio 2014, con un debito pubblico salito a 2.107,157, con un aumento in 10 mesi di oltre 48 miliardi, e un maggior carico pro capite per i cittadini di 1.105 euro imputabile alla sua politica. Il debito a carico di ciascun cittadino italiano a fine ottobre è pari a 35.354 euro.

Secondo Elio Lannutti, presidente Adusbef, e Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori, per ridare fiato all’economia e speranze ai giovani disoccupati (arrivati al 45% della forza lavoro) ed all’esercito di precari, che devono sacrificarsi per veder rinnovati i contratti trimestrali ad 800 euro al mese, occorre vendere oro e riserve di Bankitalia incassando oltre 100 miliardi di euro, investire in ricerca ed innovazione, disboscare la giungla di costose Autorità che tutelano gli interessi di banche ed imprese invece dei diritti dei consumatori, favorire la concorrenza ed un mercato in mano a monopoli, oligopoli e cartelli, approvare un decreto su autoriciclaggio ed anticorruzione, con pene pesanti per corrotti e corruttori. OPI

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