Vietnam: dilaga protesta anti-Pechino, cinesi in fuga verso la Cambogia

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15 mag. – Si allargano le proteste anti-Cina in Vietnam, innescate dalla decisione di Pechino di installare una piattaforma petrolifera in acque contestate.
Secondo un medico che esercita nella provincia di Ha Tinh, negli scontri sono rimaste uccise anche cinque vietnamiti e 16 persone presentati come cinesi.

Vietnam: proteste anti-Pechino, saccheggiate e bruciate 15 fabbriche cinesi

Nel mirino stavolta e’ finito un enorme impianto di acciaio di un gruppo taiwanese in Vietnam, il Formosa Plastics Group, perche’ i manifestanti vietnamiti non distinguono tra taiwanesi e cinesi; e attaccano indistintamente le aziende, come aveva anticipato gia’ mercoledi’ il ministero degli Esteri di Taiwan. Secondo fonti diplomatiche di Taiwan, negli scontri andati avanti per tutta la notte e proseguiti nella mattinata e’ morto almeno un operaio cinese e un centinaio di persone sono rimaste ferite.

Centinaia di cittadini cinesi sono in fuga dalle violenze e dalle proteste anti-Pechino in Vietnam e hanno cercato riparo in Cambogia. Lo ha reso noto la polizia cambogiana. In Vietnam, dove una quindicina di aziende straniere erano stata prese d’assalto e date alle fiamme martedi’, gli scontri sono proseguiti anche nelle ultime ore. I vietnamiti protestano per l’intenzione di Pechino di installare una piattaforma petrolifera nelle acque delle isole di Paracel, rivendicate da entrambi i Paesi. Secondo un portavoce della polizia cambogiana, Kirt Chantharith, mercoledi’ “oltre 600 cinesi” hanno attraversato il posto di frontiera nella citta’ di Bavet, il principale punto di transito tra Ho Chi Minh e la capitale cambogiana, Phnom Penh.  agi

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