Nepal: accuse di stregoneria, 2 donne torturate e costrette a mangiare feci umane

nepal26 lug – Trascinate in un monastero buddista, picchiate e costrette a mangiare feci umane: è accaduto a due donne di etnia Tamang, accusate di stregoneria da alcuni abitanti di un villaggio del distretto Sindhupalchok, nel nord del Nepal. Il fatto è accaduto il 22 luglio scorso. Le forze dell’ordine hanno arrestato due persone, ma sono sulle tracce degli altri colpevoli. I monaci buddisti della zona hanno preso le distanze dalle torture inflitte alle donne.

Le vittime sono Maili Tamang, 40 anni, e Kanchhi Tamang, 27, originarie del villaggio di Ichok. La notte del 22 un gruppo di persone – per lo più buddisti – ha preso e portato al monastero locale le due, dando inizio alle sevizie. “Quando siamo arrivate lì – racconta Maili ad AsiaNews – ci hanno picchiato e torturato, prima di costringerci a mangiare feci umane”.

La folla – nella quale c’erano anche molti giovani – le accusava di praticare magia nera contro gli altri abitanti del villaggio. “Dopo – continua la donna – ci hanno fatto promettere di non rivelare l’incidente alla polizia. Ma l’abbiamo fatto invece, perché siamo innocenti”.

Al momento le forze dell’ordine hanno arrestato Man Singh Tamang e Sunita Tamang, come fomentatori della violenza contro le due. Gli altri coinvolti sono ancora a piede libero. Leader buddisti hanno lanciato un appello all’intera comunità, invitando tutti a mantenere la disciplina nella fede e chiedendo agli altri monaci di evitare qualsiasi coinvolgimento.

Madhav Puodel, ministro dell’informazione e portavoce del governo, ha definito quanto accaduto “un incidente umiliante per tutta la società nepalese”, e ha garantito che i colpevoli saranno assicurati alla giustizia.

L’aggressione si inserisce nella cultura tradizionale delle comunità indù e buddiste del Nepal. Spesso le donne anziane o le vedove vengono accusate di praticare magia nera e per questo vengono picchiate, torturate e talvolta bruciate vive.  asianews

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K