
12 lug – Il Senato lunedì scorso ha dato il via libera al disegno di “legge europea 2013â€, che ora è passato alla Camera per l’approvazione definitiva. È stato assegnato alla Commissione Politiche dell’Unione Europea, che ieri ha iniziato a esaminarlo.
Il testo adegua la normativa italiana a quella europea, evitando o bloccando procedure di infrazione e tra le altre cose, sul fronte del pubblico impiego, equipara i cittadini extracomunitari titolari di un permesso Ce per lungo soggiornanti ai cittadini dell’Ue. Potrebbero quindi essere assunti dalla Pubblica Amministrazione, tranne che nei posti dove si esercitano pubblici poteri o si tutela l’interesse nazionale (non potrebbero, quindi, per esempio, diventare magistrati o militari).
In particolare, l’articolo 7 del ddl modifica le “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche†(d. lgls.165/2001), secondo le quali, già oggi, “i cittadini degli Stati membri dell’Unione europea possono accedere ai posti di lavoro presso le amministrazioni pubbliche che non implicano esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri, ovvero non attengono alla tutela dell’interesse nazionaleâ€.
Nel disegno di “legge europea 2013†si allarga questa possibilità “ai loro familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanenteâ€. Ma anche “ai cittadini di Paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato ovvero dello status di protezione sussidiariaâ€.
Ora manca, come dicevano, il via libera della Camera dei Deputati
