20 giu – Nuovo tentativo della Commissione ambiente del Parlamento europeo per far risalire i prezzi della CO2 sul mercato Ue delle emissioni (Ets). Dopo la bocciatura dell’Europarlamento alla proposta dello scorso aprile, gli eurodeputati hanno detto sì ad un testo che prevede condizioni più rigide per il congelamento di un massimo di 900 milioni di permessi sul mercato dell’Ets.
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Nella versione rivista e corretta gli eurodeputati propongono inoltre che una parte dei profitti derivanti dai permessi finanzi tecnologie verdi. Il relatore, il tedesco socialdemocratico Matthias Groote, è ottimista sul voto della plenaria dell’Eurocamera, previsto il prossimo 3 luglio. “Penso che l’intero Europarlamento adotterà la nostra proposta e ci farà cominciare i negoziati con i ministri Ue al più presto possibile” ha detto Groote. Nelle modifiche sostenute da popolari, socialdemocratici e liberali, la Commissione Ue “potrebbe, in circostanze eccezionali” modificare la tempistica della messa all’asta, dopo una valutazione d’impatto sui settori maggiormente a rischio di ‘delocalizzazione’ al di fuori dell’Ue.
La Commissione Ue potrà decidere di intervenire sul mercato, ma “non più di una volta e solo” nel periodo fra 2013 e 2020. I crediti andranno reintrodotti “in maniera lineare e prevedibile”, quindi gradualmente, “a partire dall’anno che segue quello nel quale i permessi sono stati ritirati”. E su un massimo di 900 milioni di permessi congelati, 600 milioni saranno messi a disposizione per finanziare tecnologie innovative a basso contenuto di carbonio. ansa