Minacce e fotomontaggi alla Boldrini, la procura di Roma apre un’inchiesta

boldrini3 magg – La procura di Roma ha aperto un fascicolo sulle minacce subite dalla presidente della Camera Laura Boldrini e sui fotomontaggi che la riguardano apparsi sul web. Il pm Luca Palamara procede per minacce, diffamazione e violazione della privacy. La polizia postale ha già provveduto a far rimuovere foto e frasi minacciose.

MINACCE A BOLDRINI, SI CERCANO GLI AUTORI – Le indagini disposte dalla procura di Roma sulle minacce subite dalla presidente della Camera Laura Boldrini proseguono ora per risalire agli autori dei fotomontaggi e dei messaggi lasciati sulla rete, già rimossi su disposizione della procura.

BOLDRINI, IO MINACCIATA OGNI GIORNO, BASTA ANARCHIA DEL WEB – “La mancanza di lavoro uccide e questa è la madre di tutte le urgenze. Ai provvedimenti che riguardano lo sviluppo, l’occupazione, gli investimenti e le imprese dobbiamo dare la massima precedenza nei lavori d’Aula, assicurando una corsia preferenziale”. Lo afferma la presidente della Camera Laura Boldrini, che in un’intervista ad Avvenire annuncia di voler creare una ‘cabina di regia’, attivandosi “personalmente con i presidenti delle commissioni competenti della Camera”, e di voler “sentire il presidente del Senato Grasso, in modo di fare un lavoro in tandem”. “Per fare delle buone leggi per l’Italia dobbiamo prima di tutto ascoltare gli italiani”, rileva Boldrini, che punta ad “aprire il Palazzo al Paese” trasformando Montecitorio in “un vero centro di ascolto”. Tra le leggi necessarie c’é quella sulla cittadinanza, dichiara la presidente della Camera, che chiede al Parlamento di “cominciare a lavorare subito per arrivare in tempi brevi a proposte vere” e giudica “inevitabile” che anche in Italia prima o poi si arriverà ad avere un presidente nero come Obama. In tema di spending review, “la parata del 2 giugno fa parte della storia della Repubblica, non credo che abolendola si risolvano i problemi del Paese”, dice Boldrini, che auspica una “marcia indietro” sugli F35. Quanto al finanziamento ai partiti, “sono per la razionalizzazione e la massima trasparenza, non per la cancellazione. La partecipazione alla vita politica non è destinata solo ai ricchi e agli abbienti”. Intervistata anche da Repubblica, Boldrini affronta il tema delle minacce ricevute e chiede di pensare a una legge per il web. “Io ho chiesto di non essere scortata. Non ho paura di camminare per Roma. Mi pare molto più pericoloso che si diffonda in rete una cultura della minaccia tollerata”. Le questione, rileva, “non riguarda solo me. Quando una donna riveste incarichi pubblici si scatena contro di lei l’aggressione sessista”. “Mi domando se sia giusto che una minaccia di morte che avviene in forma diretta o con una scritta sul muro sia considerata in modo diverso dalla stessa minaccia via web”, aggiunge. “Chiedo che si apra una discussione serena e seria. Se il web è vita reale e produce effetti reali, non possiamo più considerare meno rilevante quel che accade in Rete”.

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