Emergenza carceri? No cara Presidente della Camera degli imputati, la vera emergenza è la giustizia!

CARCERE REBIBBIA7 - CopiaCome i politicani di questo Paese che non c’è più sanno, in Italia ci sono 206 Istituti penitenziari attivi, la cui capienza regolamentare è di 46mila detenuti ma in effetti ne risultano presenti 68mila.

Dal conto della serva, si evince chiaramente che i detenuti in eccesso sono 22mila.

Fermo restando che analizzando alcuni dati si evidenzia che i detenuti in attesa di primo giudizio sono 15mila. E questa, la dice lunga sui tempi della giustizia.

Ma ciò che vorrei evidenziare è che dei 38mila stranieri che hanno varcato la soglia del carcere, 25mila restano detenuti. Le loro origini: il 20,2% viene dal Marocco, il14,8% dalla Romania, il 13,1% dalla Tunisia, l’11,2% dalla Albania.

Ora non credo che occorra una commissione di saggi nominati dal Presidente della Repubblica per capire che l’annoso problema dipende unicamente dall’emergenza sulla sicurezza nazionale, dalla messa in grave pericolo del Paese a causa dell’immigrazione senza controllo.

Non credo neanche difficile comprendere che il problema si risolve soltanto attraverso accordi con i Paesi d’origine dei detenuti stranieri per la espiazione della pena degli immigrati, nelle carceri dei loro Paesi d’origine. In ultima analisi, potremmo renderci perfino disponibili a mantenerli nelle lor carceri a nostro spese. Avremmo comunque dei risparmi economici incalcolabili e toglieremmo da territorio tutta questa gente che non sono certo quei portatori sani di valori di cui parla.

Oltre a queste perplessità vorrei aggiungerne un’altra ed è quella relativa alle cosddette carceri fantasma, ossia a tutti quegli istituti penitenziari che negli ultimi venti anni e più (circa 40) sono stati costruiti, spesso ultimati, a volte anche arredati e vigilati, che però sono inutilizzati o sotto utilizzati o anche in totale d’abbandono.

Cara Presidente della Camera degli imputati, perché, anziché parlare di indulto, che a me pare più un insulto per chi invece è persona corretta e perbene che ha il senso della giustizia, non si parla di varare un nuovo piano carceri? Non poteva essere più utile e meno costoso, a seconda dei casi, ultimare, mandare a pieno regime questi istituti o adattarli alle nuove necessità? Di cosa parlo? Parlo di circa 40 Istituti morti, eccoli nel dettaglio: Accadia (Foggia), penitenziario consegnato nel 1993, ora di proprietà del Comune e mai utilizzato; Agrigento: sei sole detenute occupano i 100 posti della sezione femminile; Altamura (Bari): si aspetta ancora l’inaugurazione di una delle tre sezioni dell’istituto; Arena (Vibo Valentia): sopresso; Arghillà (Reggio Calabria): inutilizzato, è mancante della sola strada d’accesso, delle fogne e dell’allacciamento idrico, ma è per il resto ultimato e dotato di accorgimenti tecnici d’avanguardia; Bovino (Foggia): presente una struttura da 120 posti, già pronta, chiusa da sempre; Casamassima (Bari): carcere mandamentale condannato all’oblio da un decreto del Dipartimento; Castelnuovo della Daunia (Foggia), arredato da 15 anni e mai aperto; Codigoro (Ferrara) che, nel 2001, dopo lunghi lavori, sembrava pronto all’uso, è ad oggi ancora chiuso; Cropalati (Cosenza) soppresso; Cropani (Catanzaro): occupato da solo un custode comunale; Frigento (Avellino): inaugurato e chiuso a causa di una semplice frana;  Galatina (Lecce): totalmente inutilizzato; Gela (Caltanissetta): esiste un penitenziario enorme, nuovissimo e mai aperto; Gorizia: risulta inagibile un intero piano dell’istituto carcerario e non sono stati programmati i necessari lavori; Gragnano (Napoli): inaugurato e chiuso a causa di una semplice frana; Irsina (Matera): costato 3,5 miliardi di lire negli anni ’80, ha funzionato soltanto un anno ed oggi è un deposito del Comune; Licata (Agrigento): completato, ma non essendo stato collaudato è ad oggi inutilizzato; Maglie (Lecce): solo parzialmente utilizzato per ospitare detenuti semi-liberi, con enormi sprechi di personale; Mileto (Vibo Valentia): ristrutturato e chiuso;  Minervino Murge (Bari): struttura mai entrata in funzione; Monopoli (Bari): nell’ex carcere mai inaugurato, non ci sono detenuti ma sfrattati che hanno occupato abusivamente le celle abbandonate da 30 anni; Morcone (Benevento): costruito, abbandonato, ristrutturato, arredato e nuovamente abbandonato dopo un periodo di costante vigilanza armata ad opera di personale preposto; Orsara (Foggia): presente una struttura mai aperta; Pescia (Pistoia), il Ministero ha soppresso la casa mandamentale; Petilia Policastro (Crotone): soppresso; Pinerolo (Torino): chiuso da oltre dieci anni senza che sia stata individuata l’area ove costruirne uno nuovo; Revere (Mantova), dopo 20 anni dall’inizio dei lavori di costruzione, il carcere con capienza da 90 detenuti (costo stimato: 5 miliardi di lire) è ancora incompleto, i lavori sono fermi dal 2000 e i locali, costati più di 2,5 milioni di euro, sono già stati saccheggiati; Rieti: struttura penitenziaria completamente nuova in grado di contenere 250 detenuti utilizzata solo per un terzo della sua capacità ricettiva a causa della carenza di personale; San Valentino (Pescara): costruito da quasi 20 anni, non ha ospitato mai alcun detenuto, ora è in totale stato di abbandono; Soriano Calabro (Vibo Valentia): soppresso; Spinazzola (Barletta-Andria-Trani): soppresso; Squillace (Catanzaro): ristrutturato e poi chiuso; Udine: chiusura della sezione femminile; Venezia: la capacità ricettiva è ridotta a 50 unità; Vicenza: la capacità ricettiva è ridotta a 50 unità; Villalba (Caltanissetta), 20 anni fa è stato inaugurato un istituto per 140 detenuti, costato all’epoca 8 miliardi di lire, e che dal 1990 è stato chiuso e recentemente tramutato in centro polifunzionale;  Volturara Appula (Foggia): struttura da 45 posti ancora incompiuta e mai aperto.

Armando Manocchia

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