UE, Pittella: non assoggettare l’acqua a logiche di concorrenza e mercato

acqua_denaro16 mar – Il primo vicepresidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella, interviene sul delicato tema dell’acqua, alla vigilia di un importante dibattito a Strasburgo.

L’acqua e’ vita e non possiamo permetterci di trasformarla in una qualsiasi merce di consumo, assoggettata alle logiche della concorrenza e del mercato. Un dibattito sulla situazione attuale del diritto all’acqua in Europa, ma anche un’occasione per promuovere l’iniziativa dei cittadini europei ”l’acqua e’ un diritto umano” sono le principali chiavi di lettura dell’evento che l’associazione ”Prima Persona” di Bruxelles, in cooperazione con Epsu e Food for water, organizza al Parlamento europeo il prossimo 19 marzo.

In occasione dell’ ”Anno internazionale della cooperazione nel settore idrico”, promosso dalle Nazioni Unite, questo incontro vuole stimolare il dibattito sull’acqua come bene comune, e portare all’attenzione dell’opinione pubblica, ma anche del legislatore comunitario, il forte interesse manifestato dai cittadini per la difesa del diritto all’acqua.

”L’acqua e’ un diritto umano!”, la petizione per chiedere alla Commissione Europea ”una normativa che sancisca il diritto umano universale all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, come riconosciuto dalle Nazioni Unite, e promuova l’erogazione di servizi idrici e igienico-sanitari in quanto servizi pubblici fondamentali per tutti” e’ passata alla storia per essere stata la prima Iniziativa dei cittadini europei (Ice), lo strumento di democrazia diretta introdotto dal Trattato di Lisbona, ad aver raccolto un milione di firme all’interno dell’Unione europea. Al momento si dispone di 1,2 milioni di firme ma per raggiungere l’obiettivo finale bisogna ottenere un numero minimo di adesioni in almeno sette Paesi della Ue. La maggior parte delle firme proviene da Germania ed Austria.

L’iniziativa vuole mettere in discussione la legislazione proposta dal Commissario Barnier, che preme per l’apertura dei servizi idrici alla concorrenza da parte dei governi locali e nazionali. Il Commissario ha ora riconosciuto la natura di bene pubblico dell’acqua e proprio per questa ragione essa deve restare sotto il controllo pubblico per evitare che poche societa’ multinazionali, ispirate dal profitto, prendano progressivamente in gestione i servizi idrici pubblici di tutta Europa. L’esperienza dimostra che cio’ conduce nella quasi totalita’ dei casi ad aumenti dei prezzi e a una riduzione nella qualita’ dei servizi. Saranno i cittadini a pagare per questo, e le classi piu’ disagiate saranno quelle a risentirne piu’ pesantemente.

Stiamo assistendo ad una progressiva re-municipalizzazione del settore dell’acqua in alcuni paesi europei, come in Francia o per esempio del settore dell’energia, in Germania.

Cio’ riflette fattori politici ed economici comuni quali la maggior efficienza dei servizi offerti dal settore pubblico ed il maggior livello di controllo sull’effettivo raggiungimento degli obiettivi politici. Possiamo quindi riparlare di un paradigma del settore pubblico, che riprende terreno rispetto al monopolio del paradigma del mercato, che sta progressivamente vacillando.

Un altro tema toccato nell’incontro di Bruxelles sara’ la presentazione, da parte di David Hall, del rapporto Psiru ”ACP-EU Water Facility – Partnerships Initiative”. Questo rapporto misura l’impatto previsto del programma ACP-EU Water Partnerships e lo compara con i risultati degli altri programmi internazionali nel settore idrico e sanitario. E’ un ottimo esempio per la comunita’ internazionale dell’importanza di aumentare gli sforzi per raggiungere una massa critica di capacita’ come pre-condizione per uno sviluppo idrico sostenibile”.

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