La moneta unica fa bene a Berlino più che agli altri paesi

18 dic – Una delle affermazioni di Mario Monti più difficili da mandare giù per i cittadini italiani stritolati da tasse e aumenti dei prezzi è quello secondo cui si deve esserne «grati alla Germania». Perché? Perché senza la «batteria di vincoli» che la Germania ci impone, e «che oggi ci paiono angusti e perversi» essa «non avrebbe mai accettato di condividere con altri Paesi una moneta unica» e «l’Italia oggi sarebbe un paese vagante nel vuoto».

Negli altri Paesi europei l’insofferenza per i diktat tedeschi sta emergendo in maniera palese, sia in alto, come attestano le recenti dimissioni del premier lussemburghese, Jean-Claude Juncker, dalla Presidenza dell’Eurogruppo perché stanco delle ingerenze tedesche e francesi, sia a livello di popolo, come attesta il siluramento di Sarkozy, accusato di troppa sudditanza nei confronti della Merkel.

In Italia invece l’invito a guardare con ammirazione e senso di inferiorità alla Germania è una costante da quando a Palazzo Chigi c’è Mario Monti. Chissà, forse fa parte del programma di rieducazione degli italiani che il Presidente del Consiglio si è vantato a più riprese di voler impostare. Ma i motivi di gratitudine additati dal premier non stanno in piedi. Alla genericità dell’affermazione, del tutto ipotetica, secondo cui, senza i vincoli tedeschi l’Italia oggi «vagherebbe nel vuoto» si potrebbe rispondere con un’enciclopedia di ipotesi contrarie, confortate anche dall’esempio dei Paesi europei che quei vincoli non li accettano, o che addirittura se ne stanno da sempre fuori dall’euro, liberi, sovrani e più prosperi di noi.

Quanto all’affermazione secondo cui la Germania sarebbe in qualche modo benefattrice dei suoi partner europei per aver graziosamente concesso di convivere con loro nella moneta unica, abbiamo a disposizione il parere contrario di un altro tecnico, pari-grado di Monti, il professore economista ed ex-Presidente del Consiglio, Romano Prodi. Nel video che vi mostriamo:
l’ex-Premier dice, senza mezzi termini, che prima dell’euro: «La Germania non ha mai potuto accumulare un surplus» mentre al contrario «oggi, solo nell’ultimo anno, ha avuto un surplus di quasi 200 miliardi di euro». E nei confronti di chi la Germania vanta il suo attuale mega-surplus? Nei confronti degli altri Paesi europei, evidentemente, e quindi anche nei confronti dell’Italia.

Prodi, beninteso, non si discosta dalla ricetta di Monti, ritiene che l’euro sia assolutamente un bene e non più tardi del febbraio scorso ha accettato dall’Università di Bologna il ‘Sigillum magnum’ per esserne stato uno degli artefici. Ma la Germania, aggiunge l’ex-Premier, «non ha nessuna intenzione di abbandonare l’euro». Mica è masochista.

Alessandra Nucci per italiaoggi

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