Drogata con “sali da bagno” tenta di strangolare il figlio

Una donna assume la droga che induce anche al cannibalismo e tenta di uccidere il figlio di soli 3 anni, che per fortuna viene salvato dal compagno della donna. Alla fine la signora muore dopo essere stata sedata con il teser.

19 giu – Qualche giorno fa una donna, sotto l’effetto della droga assunta da poco, ha tentato di strangolare il figlio di appena 3 anni, dopo averlo picchiato a lungo.

I “sali da bagno”, la nuova potentissima droga sintetica, che suscita anche aggressioni a scopo cannibalistico, sta prendendo piede alla svelta nei bassifondi degli states.

Pamela McCarthy aveva 35 anni e viveva a Munnsville, nello stato di New York. Il marito della donna ha letteralmente salvato il piccolo, prelevandolo e portandolo altrove, per sottrarlo all’aggressività della madre, che poi lo ha  inseguito, completamente nuda, mentre l’uomo portava via il bimbo ed infine ha aggredito i poliziotti intervenuti, che si sono difesi con il taser.

Le forze dell’ordine hanno cercato di calmare, prima verbalmente, la donna, poi con lo spray al peperoncino, ma quando neanche questo metodo è riuscito sedarla gli agenti hanno utilizzato il teser che ne ha provocato la morte per attacco cardiaco.

L’Esperto: le droghe non sono la causa del cannibalismo, ma il detonatore degli istinti violenti

Il mix di droghe conosciuto come ‘settimo cielo’ o ‘sali da bagno’, messo in relazione dalla polizia di Miami con alcuni casi di cannibalismo, puo’ fare da ‘detonatore’ di tendenze gia’ presenti, ma da solo non puo’ spingere a mangiare altri esseri umani. Lo afferma il neurofarmacologo Gian Luigi Gessa dell’universita’ di Cagliari.

“In questi individui non sono solo presenti gli istinti violenti, ma anche la perversione. L’effetto delle droghe – spiega Gessa – e’ quello di rendere manifesta la loro condizione, ma non esiste ancora una droga che possa far diventare una persona un cannibale”.

La sostanza assunta in questo caso e’ un mix di tre molecole sintetiche simili ad una anfetamina naturale che si trova nel Khat, una pianta africana: “In Africa questa pianta e’ molto diffusa – sottolinea l’esperto -. Tutte queste droghe, come la loro ‘parente stretta’ cocaina, spesso sono proprio assunte allo scopo di esaltare la violenza innata, perche’ chi le assume si sente ‘Rambo’, non ha fame, non ha sonno e non ha freni inibitori”.

La principale di queste droghe, il mefedrone, ha una grande diffusione in nord Europa, al punto che in Gran Bretagna si stima che la usi fino al 4,4% dei giovani, ma si trova anche da noi: “La globalizzazione nel mondo della farmacologia di strada e’ piu’ veloce di quella economica – afferma Gessa – c’e’ solo da riflettere se associare una sostanza ad un effetto come questo non serva solo a renderla piu’ ‘mitica’, e quindi piu’ popolare”. (ANSA).

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