Bomba Brindisi, Manganelli: non c’entrano ne’ mafia, ne’ Fai

6 giu. – Nell’attentato all’istituto Morvillo Falcone di Brindisi sono da escludere responsabilita’ della criminalita’ organizzata e della Federazione anarchica informale. Lo ha detto il capo dello polizia, Antonio Manganelli, in una conferenza a chiusura dell’anno accademico della scuola di coordinamento interforze di polizia. “Lo stesso fatto che quel giorno – ha premesso Manganelli – detenuti della Sacra corona unita abbiano fatto un telegramma di solidarieta’ alla famiglia di Melissa e’ un segnale preciso: ‘noi non c’entriamo’”.

Si e’ parlato di terrorismo brigatista, di mafia, di cosa nostra. Quel giorno ho sentito molte sciocchezze – ha spiegato il capo della polizia – ma la mafia cerca consensi e oggi non e’ certo nelle condizioni di porsi come aggressore dello Stato o come anti-Stato. E quella che viene chiamata Sacra corona unita oggi e’ un’espressione criminale modesta che si riconduce piu’ alla criminalita’ ordinaria che a quella mafiosa”.

Quanto alla Fai, “gli anarcoinsurrezionalisti fanno attentati per poterli rivendicare e faccio davvero fatica a immaginare una spiegazione di un attentato vigliacco davanti a una scuola che uccide una ragazza e ne ferisce altre”. “Lavoreremo ancora di piu’ – ha garantito Manganelli per scoprire questi fatti e identificare gli autori. Ci troviamo a fare i conti con indagini che devono dare una risposta e quando sapremo che e’ stato capiremo la matrice e perche’ lo ha fatto. A chi e’ stato ci arriveremo”. agi

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