Luca Abbà, leader No Tav cade da traliccio durante manifestazione. E’ gravissimo.

TORINO 27 Feb – Luca Abba’, di 37 anni, uno dei leader storici del Movimento No Tav della Val Susa e’ in gravissime condizioni dopo essere caduto da un traliccio in Val Susa. Ha traumi da caduta e ustioni gravi da folgorazione. Abbà è in coma farmacologico al Cto di Torino e le sue condizioni sono gravissime. In serata probabilmente verrà trasferito in terapia intensiva. Il leader No Tav era salito per protestare contro gli espropri per l’ampliamento del cantiere a Chiomonte. La Procura della Repubblica di Torino ha aperto un’inchiesta. In Val Susa arriverà il pm Giuseppe Ferrando, della stessa Procura di Torino.

“Mi sono arrampicato sul traliccio dopo essere sfuggito ai controlli. La situazione è tranquilla e non vedo violenze. Sono riuscito a svicolare. Mi guardavano attoniti. Gliel’ho fatta sotto il naso un’altra volta”. Lo ha detto Luca Abbà in un collegamento a una radio “a dieci metri d’altezza” poco prima di cadere al suolo. “Sono pronto ad appendermi ai fili della corrente se non la smettete”, ha anche urlato ai poliziotti. Abbà aveva lanciato l’appello ai No Tav di “venire e fare pressione finché la situazione è gestibile”. “Adesso stacco perché sta salendo un rocciatore e devo attrezzarmi per difendermi”: sono queste le ultime parole pronunciate in radio da Luca Abbà alla radio. “Ciao Fabio, non ti fare male” è stata la risposta dello speaker.

Intanto attivisti No Tav hanno bloccato l’autostrada A32  Torino-Bardonecchia, nei pressi di Bussoleno, nella carreggiata che  porta verso l’Alta Valsusa e il tunnel del Frejus. L’occupazione è stata  attuata nella stessa zona di Bussoleno dove è già bloccata la statale  25 della Val Susa.

“I soccorsi sono stati lentissimi e tardissimi”, sostiene Alberto Perino, uno dei leader del movimento. “Io non c’ero – precisa – ma i testimoni mi hanno raccontato che è passato molto tempo prima che Luca venisse soccorso. Eppure – conclude – dentro il cantiere c’erano due ambulanze”.

Un gruppo di No Tav e di amici di Luca Abbà si sono radunati davanti all’ospedale, aspettando notizie; alcuni di loro sono arrivati pronti a donare il sangue, ma fonti dell’ospedale hanno reso noto che non ce n’é bisogno. Luca Abbà – ha riferito il direttore del Dea del Cto, Maurizio Berardino  – presenta un trauma da precipitazione e un trauma cranico, un focolaio  contusivo occipitale, ovvero un livido nel cervello. La sua situazione è  grave ma – spiegano i medici – non è ancora chiaramente delineabile in  quanto i danni provocati dalla scarica elettrica, probabilmente entrata  nel braccio destro e uscita dalla gamba destra, si conosceranno solo  nelle prossime ore. Sono state anche diagnosticate lesioni al torace, un  pneumotorace al polmone sinistro, una frattura dorsale composta e una  contusione renale.

E’ intervenuto anche Beppe Grillo. “Robe da pazzi!”, scrive sul suo blog. “Un ferito grave – si legge – l’accerchiamento della baita con persone dentro. Di nuovo violenze. Uno è caduto da un traliccio ed è grave in ospedale. A chi servono queste cose? Perché io vorrei capire cosa c’é dietro questo sistema!”. “Lo capirebbe anche un bambino che non serve la Tav – conclude – un tunnel di 50 km sotto un monte”.

I lavori di ampliamento del cantiere di Chiomonte stanno proseguendo.  Lo si apprende da fonti vicino a Ltf, la società responsabile del  tratto internazionale della nuova linea ferroviaria Torino-Lione.  Qualche attivista sarebbe riuscito ad arrivare nella zona delle reti, ma  nessuno si è avvicinato e nessuno è aggrappato alle recinzioni. Il  cantiere di Chiomonte è impegnato nella realizzazione del cunicolo  esplorativo in località Maddalena; è il primo cantiere di LTF in Italia,  nella valle di Susa; si sviluppa su una superficie di 5,6 ettari. Il  cunicolo esplorativo della Maddalena è lungo 7,54 km ed é situato a 4 km  dall’imbocco est del futuro tunnel di base in prossimità di Susa; il  cunicolo avrà un diametro di 6,30 metri.

Secondo gli avvocati che compongono il ‘Legal team’ del movimento No Tav, l’occupazione dei terreni del cantiere di Chiomonte (Torino) a fini di esproprio costituisce ”una vera e propria emergenza democratica”. ”Ltf si e’ presentata nuovamente soltanto con un’ordinanza prefettizia – aggiungono gli avvocati all’ANSA – in palese violazione dell’articolo 2 del Testo unico di Pubblica sicurezza, che prescrive quella procedura soltanto in casi di estrema urgenza, che qui non vi sono. Presenteremo immediato ricorso al Tar del Piemonte”.

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