Sveglia, giovani, anche nonno Mario vi prende per il culo!

ROMA, 2 Feb – Dopo il “bamboccioni” di Padoa-Schioppa (professore anche lui), la scivolata di nonno Mario in tv: ” Il posto fisso è monotono”.

Sono stato subito colto da una sindrome giuslavoristico-psico-sociologica e ho scritto quel che segue.

Una grave preoccupazione sta crescendo in molte delle migliori aziende italiane. In sintesi estrema, potrei definirla disaffezione da monotonia.
Ho parlato con i più noti consulenti aziendali, veri esperti della materia, e n’è uscito un panorama preoccupante per il futuro di molte aziende. Possiamo immaginare quanto sia importante la formazione del personale: le aziende investono cospicue risorse a tale scopo, nella convinzione che sia uno degli elementi della qualità dei processi produttivi. Oltre ad essere un punto di forza per battere la concorrenza.

Dopo un anno o due di lavoro in azienda, i giovani si disamorano e guardano altrove, alla ricerca di nuove opportunità. La risposta dei giovani è identica: “Il lavoro che svolgo non mi piace più. Sento il peso della monotonia nel vedere ogni giorno le stesse facce, ripetere gli stessi gesti, fare gli stessi discorsi; mentre fuori le opportunità crescono; più passano i giorni, più sento l’irrefrenabile desiderio di poterle cogliere”.

Inutile che le aziende cerchino di trattenere, con vari incentivi, questi giovani che rifiutano la monotonia: se ne vanno comunque. Ormai non c’è altra possibilità che abituarsi al turnover. Tempestivo è giunto l’intervento del
Professor Monti, e il suo schierarsi dalla parte dei giovani, così aperti al cambiamento e all’evoluzione della loro attività di lavoro.
I giovani sono il futuro del nostro Paese. Guai tarpare le ali ai giovani!

Poi, sono tornato in me, e subito mi è apparso chiaro e durissimo l’elenco dei misfatti da noi commessi verso i giovani.
Li abbiamo caricati di uno dei più grossi debiti pubblici al mondo; gli abbiamo insegnato che la meritocrazia è qualcosa
di cui vergognarsi; li abbiamo educati a non rispettare gli insegnanti, gli abbiamo indicato la furbizia quale arma del successo.
E poi, perché siamo quello che siamo, abbiamo costruito il nostro egoistico presente a spese del loro futuro, a partire dalla difesa del posto di lavoro, dei soliti garantiti, in cambio del lavoro precario; cominciando dalla legge Treu, voluta dalla sinistra.
Caro nonno Mario, evitiamo almeno di prenderli per il culo. Sono sangue del nostro sangue. O no?-
guglielmo donnini

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