Immigrati: venerdi’ ‘Mutanda day’, protesta contro tassa permesso soggiorno

“Noi immigrati – aggiunge Soumahoro – le tasse le paghiamo gia’, con le trattenute in busta paga e quant’altro, come tutti gli altri italiani. Basti ricordare in proposito che nelle casse dell’Inps, secondo gli ultimi dati disponibili, ci sono ben 7,5 mld di contributi dei lavoratori migranti”. “E’ come far pagare una sovratassa a chi abita in un posto solo perche’ e’ meridionale o, al contrario, settentrionale. E’ un assurdo – sottolinea – che va ad alimentare quel tessuto culturale razzista e violento creatosi negli ultimi 15 anni in Italia e che norme come queste hanno alimentato e istituzionalizzato”. Dunque, per l’Usb, “l’unica soluzione resta l’eliminazione della tassa.

Il governo, in questo momento di grave crisi – ammonisce il responsabile Usb – non puo’ chiedere un ulteriore sacrificio agli immigrati che sono gia’ in grave difficolta’ e appartengono sicuramente a categorie deboli, come i pensionati, alle quali non si possono mettere le mani in tasca cosi’ pesantemente”. Quanto infine all’ipotesi legislativa di una riduzione della tassa, Soumahoro sostiene: “innanzitutto ci saranno i soliti tempi lunghi della discussione parlamentare, non e’ detto che alcuni partiti la votino, e poi a tutti quelli che l’hanno pagata saranno restituiti i soldi?”, si chiede. Dunque, venerdi’, “lasceremo simbolicamente centinaia di paia di mutande davanti alle Prefetture affinche’ il governo sappia che ormai ci sono rimaste solo quelle!”, conclude.

Il segretario ai Trasporti americano Ray LaHood ha dichiarato il 31 gennaio scorso di aver detto ai suo colleghi europei che “Il Congresso è molto turbato” e che vanno continuati i colloqui per trovare un punto d’incontro.

Le compagnie aeree penalizzate dalla direttiva europea sono la American Airlines, la US Airways, l’United Airlines e la Delta Airlines che hanno già aumentato le tariffe per far fronte ai costi della nuova tassa. adnkronos

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