2 feb – E’ di 74 morti e 248 feriti, secondo una stima del ministero degli Interni egiziano, il bilancio delle violenze scoppiate ieri a Port Said, in Egitto, al termine della partita di calcio tra Al-Ahly e Al-Masri.
Secondo i testimoni, i tifosi dell’Al-Masri hanno invaso il campo al termine dell’incontro e scatenato il panico, bersagliando i supporter avversari con lanci di bottiglie, pietre e razzi. Le violenze sono continuate anche fuori dall’impianto, sulla strada che collega Port Said al Cairo, rendendo necessario l’intervento dell’esercito per placare la guerriglia.
Il primo ministro Kamal al-Ganzuri ”ha diretto una riunione d’urgenza” del suo gabinetto ”per discutere degli avvenimenti di Port Said”. Il leader dei Fratelli musulmani, Essam al-Erian, in un comunicato, ha accusato i sostenitori dell’ex presidente Mubarak.
”Gli eventi di Port Said sono stati pianificati e sono un messaggio da parte dei nostalgici dell’ex regime”, si legge nella nota pubblicata sul sito del partito islamista Liberta’ e Giustizia.
”Questa tragedia e’ il frutto della negligenza delle forze dell’ordine e dell’esercito”, continua la nota. ”Alcune persone vogliono deliberatamente gettare nel caos il Paese e ostacolare il processo pacifico di transizione dei poteri”. asca