I politici: sono affetti da spreadite cronica! Gli italiani: “spreadiamo in bene”,

Si legge sempre più spesso di termini finanziari, facili per gli economisti, ma, alquanto difficili, per la maggioranza dei cittadini. Termini molto comuni come: Pil, Ammortamento, Spread, Euribor, Inflazione, Deflazione, Recessione, Stagflazione e Depressione solo per citare quelli più noti.

Questi termini sono legati al così detto ciclo economico, che alterna fasi di buon andamento a fasi di depressione in base alla maggiore o minore crescita del Pil. Ecco un breve glossario.

PIL: significa ‘Prodotto Interno Lordo” (in inglese, GDP = Gross Domestic Product). ‘Prodotto’ = stesso significato del libro, valore dei prodotti finali, che equivale anche a redditi ‘Interno’ = valutato sul territorio geografico dell’economia. ‘Lordo’ = al lordo degli ammortamenti.
Ciò che avviene sul territorio geografico in realtà include redditi pagati a persone non residenti ma che operano temporaneamente all’interno (p. es. dipendenti di una filiale estera di una multinazionale con sede all’interno); e esclude redditi pagati all’estero a nostri residenti
che temporaneamente lavorano là. Se al PIL sottraiamo la prima delle due poste, e sommiamo invece la seconda, ecco che troviamo i redditi dei soli residenti, e questo si chiama Prodotto Nazionale Lordo (PNL; in inglese GNP, Gross National Product)). In un’economia ‘chiusa’ (cioè senza relazioni con l’estero) ovviamente le due nozioni coincidono. La differenza numerica è comunque contenuta.

AMMORTAMENTO: è quella somma che dovrebbe essere spesa per riacquistare i beni durevoli (macchinari, edifici, ecc.) che si sono logorati durante l’anno, al fine di mantenerne invariato lo stock. Quindi, una parte del PIL non può essere distribuita a redditi, ma dovrebbe essere destinata a questo scopo.

SPREAD: Lo spread (pronuncia: sprèd) dal nome, sembra più una bevanda alcolica, è di fatto, un numero che indica una differenza percentuale tra rendimenti. Lo spread a cui si fa spesso riferimento in questo momento epocale per la nostra economia, è quello fra il rendimento dei Bund tedeschi e dei Btp (buoni del tesoro poliennali) italiani, di durata decennale. Bund e Btp sono obbligazioni governative (rispettivamente tedesche e italiane), ossia titoli grazie ai quali gli stati incassano subito dei soldi, n seguito al loro acquisto da parte dei cittadini quando comprano tali obbligazioni, per poi restituirli dopo un certo numero di anni, con gli interessi.

EURIBOR: L’Euribor è un indice. Rappresenta la rilevazione di una situazione di mercato, così come il valore di un termometro è un indice della temperatura. Come indica il suo nome per esteso, “Euro Interbank Offered Rate”, l’Euribor è il tasso medio a cui avvengono le transazioni finanziarie in Euro tra le grandi banche europee. Si tratta quindi un’indicazione molto affidabile del costo del denaro, perché chi più delle banche sa comprare e vendere soldi al prezzo giusto?. La rilevazione dell’Euribor avviene tutti i giorni lavorativi così che il suo valore è sempre perfettamente aggiornato. L’affidabilità dell’Euribor ha indotto praticamente la totalità delle banche ad ancorare ad esso l’oscillazione dei mutui a tasso variabile che propongono.

INFLAZIONE: è l’aumento generalizzato dei prezzi delle merci, con la conseguente diminuzione del potere di acquisto della moneta.

DEFLAZIONE: è quella fase economica di contrazione dello sviluppo, della crescita, della competitività insomma, ed è nettamente inferiore alla norma.

RECESSIONE: è la fase più lunga della deflazione,  una fase caratterizzata dalla bassa produttività, e di conseguenza della non crescita del Pil (Prodotto Interno Lordo) con l’aumento della disoccupazione, e il ristagno o calo di domanda di credito, da parte delle imprese.

STAGFLAZIONE: si ha quando la offerta di danaro da parte delle Banche è eccessiva da una parte, e provoca quindi inflazione, ma nel frattempo resta insufficiente perché le imprese possano mantenere la produzione e la occupazione al giusto livello, a causa dell’esagerato costo del danaro. Avremo quindi un misto di inflazione e recessione, appunto la temuta stagflazione.

DEPRESSIONE: è esattamente l’opposto della ricchezza, ed è determinata dalla circolazione del danaro, quindi la depressione rappresenta quel momento non auspicabile in cui giungendo gli effetti di inflazione deflazione e recessione, si arriva a un ristagno in cui i creditori dopo essersi incamerati i beni dei debitori a quattro soldi, si ritrovano a non poterli alienare per ricreare denaro in quanto hanno distrutto l’economia del Paese. Esattamente la situazione attuale italiana…

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