L’Iran minaccia l’Occidente di chiudere a traffico mondiale di petroliere lo stretto di Hormuz

Se loro (l’occidente) imporranno sanzioni sulle esportazioni di petrolio dall’Iran, neanche una goccia di petrolio passerà dallo stretto di Hormuz“, ha detto Mohammad Reza Rahimi secondo l’agenzia di stampa governativa iraniana, IRNA. “Non abbiamo alcun desiderio di ostilità o di violenza –ha aggiunto- ma i nemici rinunceranno ai loro complotti solo il giorno in cui li costringeremo a stare al loro posto”.

Attraverso lo stretto di Hormuz transita mediamente il 40% del traffico marittimo petrolifero mondiale. Secondo dati forniti dagli Stati Uniti, le cui navi da guerra della quinta flotta (con base in Bahrein) pattugliano l’area, nel 2009 sono passati addirittura i due terzi del petrolio trasportato via mare.

In particolare, deve attraversare questo stretto -di circa 6,5 chilometri tra il Golfo Persico e il mare dell’Oman- la maggior parte del greggio esportato dall’Arabia Saudita, dall’Iran, dagli Emirati Arabi Uniti, dal Kuwait e dall’Iraq. E lo stesso avviene per il gas naturale allo stato liquido estratto dal Qatar nel più grande giacimento del mondo, situato appunto nel Golfo Persico.

L’Iran si prepara comunque all’eventuale prossima tornata di sanzioni internazionali, che dovrebbe colpire il commercio di prodotti petroliferi, stringendo accordi con nuovi mercati. Teheran, che potrebbe vedersi annullare tutti i contratti con i govreni occidentali, ha firmato un accordo per esportare in Afghanistan dal 2012 una tonnellata di prodotti raffinati (benzina, gasolio e kerosene) all’anno. Lo riferisce l’agenzia ufficiale Irna.

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