Matteoli: ipotesi caduta governo, ma margini trattativa

Il ministro Matteoli: c’e’ l’ipotesi di caduta dell’ esecutivo ma ci sono margini di trattativa

E’ in corso a Palazzo Grazioli un vertice di maggioranza con il premier Silvio Berlusconi per fare il punto della situazione in vista del vertice europeo straordinario di Bruxelles. Alla riunione partecipano, oltre al premier,  Angelino Alfano, i ministri Roberto Calderoli, Maurizio Sacconi e Roberto Maroni, nonche’ i capigruppo di Lega e Pdl di Camera e Senato.

MATTEOLI: IPOTESI CADUTA GOVERNO, MA MARGINI TRATTATIVA – Lo stallo politico con la Lega sulle pensioni dopo una lunga giornata di trattative ha portato ieri ad un nulla di fatto. “Stiamo trattando, mi pare ci sia questa ipotesi” che il governo possa cadere “ma i margini di trattativa ci sono”, dice il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli interpellato oggi dai cronisti. Resta giallo sull’ipotesi di 12 condoni contenuti nella bozza del Dl Sviluppo.

PENSIONI: BONANNI, NO INTERVENTI, PRIMA PATRIMONIALE – La Cisl ”e’ decisamente contraria” a interventi sulle pensioni e chiede che prima il governo metta in campo la patrimoniale, incida sui costi della politica e venda il patrimonio pubblico: ”Il governo dia l’esempio – ha detto il segretario generale Cisl Raffaele Bonanni – chi ha di piu’ metta a disposizione quello che ha”.
STALLO PREMIER-LEGA, INTESA O GOVERNO IN BILICO – Silvio Berlusconi aveva lasciato Bruxelles con l’obiettivo numero uno di convincere Umberto Bossi a dare il suo assenso alla riforma delle pensioni. Ma, dopo una lunga giornata di trattative, l’accordo tra il premier ed il Senatur sembra ancora in alto mare.     Dopo una riunione tesa, a cui ha preso parte anche Giulio Tremonti, ed un Consiglio dei ministri che si e’ chiuso con una fumata nera, il premier tenta nel corso della serata di convincere il leader del Carroccio a ritornare sui suoi passi.
Al momento, si racconta in ambienti della maggioranza, e’ pero’ stallo tra i due con il leader dei lumbard che appare irremovibile: La riforma, sarebbe il ragionamento, non avra’ i voti della Lega. Una presa di posizione che preoccupa molti nell’esecutivo e che fa tornare alla mente lo spettro del 94, quando il governo cadde proprio per lo ‘strappo’ del Carroccio.      A questo punto l’obiettivo minimo del premier e’ quello di arrivare a raggiungere con l’alleato leghista almeno un ”accordo politico” da portare mercoledi’ al Consiglio europeo per poi entrare in un secondo momento nei dettagli della riforma. Un accordo che si sta tentando di raggiungere lavorando su misure soft in merito all’innalzamento graduale dell’eta’ pensionabile. Un modo per ottenere il via libera del Senatur e poter quindi preparare una scaletta quanto piu’ possibile completa delle misure che il governo intende attuare.
La situazione e’ tenuta sotto controllo da Giorgio Napolitano che in mattinata ha incontrato sia il capo del governo che il vice segretario del Pd Enrico Letta.      Quella di Berlusconi e’ una corsa contro il tempo in vista di mercoledi’. Certamente il premier e’ intenzionato a fronteggiare nel miglior modo possibile le prese di posizione di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy. Intanto mette i paletti con un dura nota in cui mette in chiaro che ”nessuno in Europa puo’ dare lezione agli altri partner”. Il compito difficile pero’ sara’ superare lo scetticismo dell’Ue se, come appare, il pacchetto di misure non conterra’ nulla di messo ‘nero su bianco’.      La giornata per il presidente del Consiglio e’ intensa sin dalle prime ore della mattina quando a palazzo Grazioli arriva il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Un faccia a faccia prima dell’incontro con il capo dello Stato.  A preoccupare pero’ sono le dichiarazioni di guerra che arrivano dai Lumbard.      Umberto Bossi riunisce lo stato maggiore del partito a via Bellerio prima di partire per Roma. E sceglie di restare ufficialmente in silenzio sulla vicenda.
A prendere posizione pero’ sono diversi parlamentari leghisti, tutti contrari a qualsiasi ritocco del sistema previdenziale. A far discutere pero’ sono le parole di Rosy Mauro vice presidente del Senato e tra i componenti del cosiddetto ‘cerchio magico’ che non esita a minacciare un sindacato leghista pronto a ”scendere in piazza’ nel caso il governo dovesse innalzare l’eta’ pensionabile. Una dichiarazione che scatena un fiume di polemiche oltre che dividere la maggioranza con il Pdl che va all’attacco: ”Sarebbe contro l’Italia”, accusa il ministro degli Esteri Franco Frattini che invita i Lumbard a collaborare con il presidente del Consiglio.   Di fronte alle difficolta’ del governo l’opposizione chiede a gran voce che Berlusconi faccia un passo indietro. Una condizione imprescindibile anche per chi e’ disponibile a discutere di riforma delle pensioni.   Il vice segretario del Pd Enrico Letta ne ha parlato anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un incontro al Colle. ”Abbiamo chiesto che ci sia discontinuita”’ spiega il leader del Pd Pier Luigi Bersani stamattina ha incontrato il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, anche lui convinto che occorra un cambio di passo: ”Oggi serve un governo forte che assuma degli impegni in Europa, li mantenga e difenda la dignita’ nazionale”.

 

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