Gli italiani pagheranno la mala gestione dei rifiuti a Napoli

La Commissione Europea ha pronto un avviso di messa in mora per l’Italia per la questione dei rifiuti a Napoli. Lo si legge in un documento della Commissione Ue, di cui Reuters ha preso visione.

L’avviso, secondo quanto si apprende, sarà pubblicato giovedì. Si tratta della seconda procedura di infrazione aperta contro l’Italia, dopo quella del 2007.

Già a marzo del 2010 la Corte di Giustizia condannò l’Italia per aver violato la normativa Ue, non essendo riuscita a creare una rete di impianti adeguati a garantire lo smaltimento dei rifiuti urbani senza mettere in pericolo la salute umana e l’ambiente.

Quando rileva la violazione di una norma europea, la Commissione Ue invia una lettera di messa in mora, concedendo allo Stato due mesi di tempo per adeguarsi. In caso di mancata risposta o di giustificazioni non esaurienti, la Commissione può deferire il paese in questione alla Corte di Giustizia, chiedendo il pagamento di una sanzione.

L’importo della sanzione viene determinato sulla base della gravità dell’infrazione, della durata e della necessità di evitare recidive.

Ormai sta per finire il quarto mese dell’atti vità di Luigi De Magistris come sindaco di Napoli.
Aveva detto “Puliremo la città in cinque giorni”. Le operazioni di tamponamento ovviamente non sono bastate e la spedizione di rifiuti all’estero presenta difficoltà burocratiche superiori alle attese. E poi, qualche giorno fa, è andata deserta l’asta per la costruzione di un nuovo inceneritore.

A Napoli ci sono circa 500 tonnellate di spazzatura a terra, molto ben visibili perché in pieno centro storico.

 

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