Anniversario dell’uccisione del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa

Generale Carlo Alberto dalla Chiesa

Il Generale è morto mentre difendeva quella che per lui era una giustizia ideale. Una giustizia che, come recita anche la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea, in vigore dal 14 dicembre del 2007, sia in grado di rispettare e tutelare tutti gli uomini, e non solo alcune categorie.

Non solo gli assassini allora, ma anche le loro Vittime, tutte. Molte di più di un cadavere martoriato e poi abbandonato sull’asfalto o in mezzo al fango come carta straccia. Lo possiamo vedere nelle queste di “Vittime Per Sempre”, l’ultimo libro di Barbara Benedettelli, pagine colme di un dolore che penetra l’anima e che non deve essere vano.

Un omicidio produce una nuova realtà che rimane e agisce. Ogni uomo è un mondo ricco di senso e pieno di gente: persone che sopravvivendo alla fine violenta e innaturale di un proprio caro, vedono saltare via, come in un’improvvisa esplosione, i brandelli della loro vita.

Quello che voleva il generale dalla Chiesa e che vogliono ancora oggi molti uomini giusti – magistrati, forze dell’ordine, politici, giuristi, avvocati – e tanta gente comune insieme alle Vittime di tutta la violenza, è una giustizia “retta”.
Una giustizia che sia in grado di stabilire priorità, di distinguere tra chi sceglie liberamente di escludere gli altri da ogni diritto umano attraverso la sopraffazione, da chi subisce quella stessa scelta.

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