Un bilancio drammatico ma ancora provvisorio della repressione messa in atto dal regime siriano. Una scelta che il presidente Bashar al Assad ha descritto come un’azione obbligatoria contro i fuorilegge. I morti sarebbero una sessantina.
Le operazioni dell’esercito sono iniziate all’alba, quando i carri armati sono entrati a Dayr az Zor, la città più importante dell’est del Paese, quasi al confine con l’Iraq, dove le vittime sarebbero 38. Le altre a Al Houla, nei pressi di Homs, e nella provincia nord-occidentale di Idilib.