Crisi Grecia: drammatico aumento di suicidi e omicidi

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23 apr – Con la crisi si e’ registrato un drammatico aumento delle morti per suicidio e omicidio in Grecia: in due anni, infatti, i decessi fra gli uomini sono cresciuti rispettivamente del 22,7% e 27,6%. Le misure di austerita’ imposte alla Grecia dall’Europa per cercare di mettere sotto controllo i conti si sono tradotte dunque in un impatto pesante per la salute dei cittadini. Che sempre piu’ spesso fanno i conti con depressione, problemi mentali, abuso di sostanze e malattie infettive.

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Il monito arriva dagli autori di uno degli studi piu’ dettagli su questo tema. In base all’analisi appena pubblicata, poi, i risultati del piano di austerita’ adottato per fronteggiare la crisi sono stati “peggiori di quanto avessimo immaginato”. Lo spiega un team di ricercatori greci e statunitensi, descrivendo i contraccolpi per la salute pubblica delle misure economiche imposte alla popolazione ellenica.

Sull’American Journal of Public Health i ricercatori citano dati che mostrano come la recessione, abbinata alle successive misure imposte al Paese, abbia portato a un netto peggioramento dei servizi sanitari. I ricercatori dell’Universita’ Aristotele di Salonicco e dell’Universita’ del New Mexico hanno esaminato i dati delle condizioni economiche e sociali attuali, l’utilizzo dei servizi sanitari e la salute dei cittadini. Cosi’ si e’ scoperto che i principali indicatori di salute pubblica sono crollati di pari passo
con l’introduzione delle politiche di austerita’, che hanno drasticamente ridotto i servizi pubblici.

Nel dettaglio, tra il 2007 e il 2009 i tassi di mortalita’ per suicidio e omicidio tra gli uomini sono cresciuti rispettivamente del 22,7% per cento e del 27,6%. E anche i
disturbi mentali, l’abuso di sostanze e le malattie infettive hanno mostrato una netta tendenza al peggioramento. Nonostante il deterioramento delle condizioni di salute dei cittadini, pero’, il Paese ha poi subito ulteriori tagli: le spese del ministero della Salute sono scese del 23,7% tra il 2009 e il 2011.

Nel frattempo, a causa della disoccupazione e del crollo dei redditi dei cittadini ellenici, e’ diminuito il ricorso alle strutture mediche private, e i pazienti si sono riversati sugli ospedali pubblici, che insieme ai servizi di assistenza primaria in due anni hanno incassato un +6,2% e un +21,9% di utilizzo. Numeri che hanno colpito gli stessi ricercatori, come spiega da Londra Elias Kondilis, autore principale dello studio e ricercatore presso l’universita’ Aristotele: “Ci aspettavamo che queste politiche di austerita’ potessero influenzare negativamente i servizi sanitari e la salute” dei cittadini, “ma i risultati sono stati molto peggiori di quanto avessimo immaginato”.

Sulla base della ‘fotografia’ scatta alla salute dei greci, gli autori criticano l’adozione di politiche di austerita’ che potrebbero causare un deterioramento delle condizioni sanitarie anche in altri Paesi europei e negli Stati Uniti. Il ricercatore statunitense del
team, Howard Waitzkin, e’ convinto che “le politiche dei tagli proposte attualmente negli Usa porteranno a simili effetti devastanti per i servizi sanitari e la salute.

Invece delle politiche di austerita’, abbiamo bisogno di un aumento della spesa pubblica per stimolare la nostra economia in crisi e per proteggere la salute del nostro popolo”, dice. I ricercatori infatti puntano il dito contro la ricetta di alcuni Paesi dell’America Latina, che hanno fatto resistenza alla richiesta di ridurre gli investimenti pubblici nei servizi sanitari. Politiche che, sostengono gli studiosi, hanno portato a un miglioramento degli indicatori economici e di salute. rainews24

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