G7 e sovranità, Germania Kaput!

di Gianmarco Landi

Con questo articolo spiegherò, nel dettaglio tecnico, in quali sensi lo stato della Germania sia stato ‘rotto’,   ed esca dal ‘giochino’ di questa pandemia indotta dalla OMS, con cui evidentemente i tedeschi  pensavano di avvantaggiarsi, in condizioni precarie. Vi avverto che la comprensione di questo articolo non è immediata, poiché occorrono alcune conoscenze di contabilità nazionale, di finanza, di diritto e soprattutto di storia, tuttavia  in  10  minuti di lettura vi darò nozioni basilari e fonti precise a sufficienza, affinché possiate conoscere questa pagina di Storia scritta nelle segrete stanze le ultime settimane.

Quello che avviene di importante nel Mondo di regola non è raccontato, oppure viene narrato alle masse distratte molto lentamente, e con gli spigoli così ovattati che non se ne scorgono più le reali forme. E’ così, e sarà più o meno sempre così,  poiché la verità nuda e cruda squassa, squilibra e può creare danno a tutti, come in questo caso della Germania il cui Stato è stato svuotato di forza sovrana in ambito internazionale. Nessuno ha interesse a distruggere la Germania o a mortificare Angela Merkel retrocedendola ad una lavascale in rappresentanza di un grande popolo, come giustappunto è quello tedesco, tuttavia in politica si danno e si prendono, e la Merkel dal 15 marzo ha preso una carica di ‘botte’ da ubriacarla di ‘lividi rigonfi’ e di meraviglia,  che mi accingo a raccontarvi.

Questi ‘colpi’ di durissima lotta geopolitica e finanziaria, inferti con lucida freddezza tecnica allo strapotere della Germania negli ultimi anni, sono stati posti in essere solo perché da alcuni mesi Trump ha preso un reale controllo delle leve di potere americano (Deep State), e ribaltando il RussiaGate in ObamaGate, ha coartato i suoi avversari nel panico di una chiusura in difesa  in condizioni di inferiorità posizionale. La “Regina” di Trump è l’Esercito Usa, ed essa sta imperversando nello scacchiere della Ue, per questo la Merkel, non avendo più coperture a Washington,  annuncia di non voler partecipare al G7 di fine giugno, consegnandoci una cartina al tornasole molto indicativa di quanto sta effettivamente accadendo.

Sia però chiaro a tutti: il fronte politico, finanziario, culturale di massa e massonico d’élite,  con il cappello blu dei Democratici americani in testa, è ancora potentissimo, tuttavia se il Re della Globalizzazione, Barack Obama, si trova improvvisamente sotto scacco e forse senza più pedoni che si sacrificheranno per difenderlo nelle loro audizioni al Senato, tutti i pezzi della Globalizzazione rischiano di capitolare con effetto domino.

Gli ultimi tre mesi di avvenimenti, quindi,  hanno visto ribaltare completamente gli equilibri nel Mondo, e la foto dell’ultimo G7, in cui la Merkel aveva cercato di intimidire Trump con una dinamica sociale da capobranco della Globalizzazione, come nella famosa foto sottostante, è un pallido ricordo, tanto che è molto comprensibile perché il leader politico dei tedeschi non voglia recarsi al G7, cioè per non essere mortificata oltremodo da un contesto oggi schiacciante, e che con una sua assenza potrebbe costituire un errore in capo a chi deve e può vincere, ma all’atto di stravincere potrebbe crearsi problemi in futuro.

Ma entriamo nei fatti.

Tutto quanto detto di seguito è ampiamente noto agli esperti in materia ed a chiunque approfondisca un po’, con l’unica accortezza di non limitarsi a quanto riportato su wikipedia o scritto da incompetenti.

Per cominciare, partiamo dall’anno 2002, quando fu introdotta la zona euro e  la Germania poté diventare paese leader d’area, anche se nel diritto internazionale rimase, come sanno tutti gli appassionati di storia, una potenziale colonia d’occupazione degli Stati Uniti, con governo provvisorio del Secondo Reich in essere. In questi anni i leader tedeschi hanno cercato di restaurare la sovranità piena attraverso l’applicazione di leggi internazionali che però, per varie ragioni, non sono mai state realizzate.

Nei fatti concreti  tutti abbiamo pensato ad una riunificazione ottenuta dalla Germania dopo il crollo del muro di Berlino, e così è stato nella sostanza, ma questa “nazione” non si è mai data una vera Costituzione, ma soltanto una temporanea Legge di base (Grundgesetz) scritta originalmente nel 1948 sotto l’egida delle forze d’occupazione militare U.S.A. ed intesa ad applicarsi alla sola Germania ovest. L’Unificazione di Helmut Kohl intervenuta nel 1990, infatti, è stata un’annessione dei 5 lander dell’Est, che fino ad allora avevano composto la DDR, aggregandoli agli 11 lander dell’Ovest,  senza nessun passaggio elettorale dal Popolo, e con una modifica del Grungesetz operata in senso verticistico e in forme democratiche totalmente rabberciate.  In maniera politica equivalente, anche Adolf Hitler annesse l’Austria alla Germania quando attuò l’Anschluss il 12 marzo 1938, anche lui con l’assenso dei vertici politici austriaci. Perciò l’eccezione che il Grungesetz non sia affatto una Costituzione della Germania unita, oltre che giuridicamente  fondata, poiché Costituzione in tedesco si traduce con Verfassung  ed il diritto esige perfezione nell’uso dei termini che esplicano diverse situazioni di diritto, è soprattutto una questione politica dirompente molto complessa da spiegare ai non appassionati alle materie.

Nel diritto internazionale e nelle modalità di articolazione della contabilità nazionale, cioè in quei processi contabili e finanziari che avvengono tra differenti stati e mercati, la Germania ha potuto ritornare ad esistere come entità sovrana in ragione di un silenzio assenso esercitato dai vincitori della II° Guerra Mondiale, a cominciare da Washington. Giova considerare che il Mondo occidentale, nei primi anni 90, era pervaso della ideologia di una seconda Globalizzazione (la prima ci fu tra la fine dell’800 e i primi del 900), e i pensatori mondialisti  vedevano nel futuro del Vecchio Continente una Costituzione per tutta una Europa,  non solo economica e finanziaria, ma anche politica, e perciò l’UE avrebbe dovuto superare il problema della mancanza di una Costituzione democratica per lo Stato tedesco, costringendo la Germania ad operare proprio in tal senso europeista, anche per sanare la summenzionata pendenza.

Ma dopo la vittoria della Brexit 4 anni fa, confermata dalla perentoria affermazione di Boris Johnson di questo anno, e dopo la vittoria di Trump nel 2016, entrata nel vivo solo con il recente fallimento del Russiagate e il suo ribaltamento che ha permesso l’assimilazione della FED nel Tesoro Usa, spiazzando così tutti i grossi banchieri,  si è iniziata a ballare tutta un’altra  rumba al centro della pista. Due passi di danza molto spettacolari che hanno fatto andare Angela Merkel con il culo per terra, sono l’operazione DefenderEurope20, e lo stralcio del Trust corporation dello Stato tedesco dal registro SEC, entrambi accaduti il 14 marzo 2020. Si tratta di due aspetti molto complessi che cercherò di sviscerare con chiarezza.

Il primo passo è di radice storica e giuridico internazionale, e attiene la sconfitta della Germania nel 1945 nei  suoi obblighi verso l’Ordinamento mondiale. Il secondo ha natura tecnico contabile e politica, e riguarda la funzione giuridica e finanziaria attraverso cui uno stato esiste e può agire negli scambi economici vigilati in un sistema capitalistico poggiato sul dollaro della FED (Federal Reserve Bank), e sui registri della SEC( Security Exchange Commission), un’agenzia formalmente americana istituita negli anni susseguenti al crollo dell’economia mondiale nel 1929 da Roosvelt. Entrambi le sortite sono due pregiudizi arrecati, con lucida perfidia, alla sovranità dello Stato tedesco, che come ogni altro non sussiste in ragione esclusiva del proprio Ordinamento interno, cioè del Diritto Positivo, ma in forza del Diritto Internazionale e dei negozi giuridici di Diritto Naturale in essere in raccordo con gli altri stati.

Nei registri SEC gli stati sono concepiti e costituiti in Trust corporation, e se non ci sono significa che non sono riconosciuti dal blocco che comanda nel Mondo, ovviamente sulla base di rivendicazioni di diritto internazionale suffragate da un esteso negoziato attinente il Diritto Naturale. Inutile spiegare che quantunque la Merkel sia senza dubbio il leader dei tedeschi, la situazione internazionale in cui è precipitata la Germania può far saltare la sua leadership obtorto collo, perché una qualche sua impuntatura contro i leader o gli interessi americani, russi o inglesi, può procurare la disarticolazione del funzionamento dello Stato  tedesco soprattutto nel senso di tutela delle persone giuridiche, in primis grosse aziende, che per prosperare si rapportano con l’estero e nel Mondo, e che sono tante, molto grandi e importanti, nonchè legatissime agli Stati Uniti d’America. Considerate come solo per  4 casi di stati ad altissima conflittualità con gli USA (come l’Iran ad esempio), lo stato non sia incluso  nel registro della SEC.

Per capire l’intreccio tra storia, finanza e diritto, dovete considerare lo sfondo di un grosso stock di debito pubblico pregresso, una delle principali cause della crisi del 29 e della II° Guerra Mondiale, non onorato dai tedeschi grazie ad una rete di banchieri che dal 1933 appoggiò Hitler e lo indirizzò con acume plutocratico. La plutocrazia  è stata definita  dagli antichi greci come il predominio nella vita pubblica di gruppi finanziari che, grazie alla disponibilità di enormi quantità di denaro,  sono in grado di influenzare in maniera determinante gli indirizzi politici della polis, rendendo assolutamente ininfluente,  o comunque marginale, l’esercizio del potere politico ufficiale.  

La plutocrazia può essere esercitata in Democrazia e non solo, infatti Hitler aveva sempre creduto di poter governare contro la plutocrazia,  fino al momento in cui la pace con il Regno Unito non arrivò mai, sebbene lui avesse unificato l’Europa non solo di testa sua, e si accorse di essere stato tratto in inganno da chi aveva dimostrato di essere ancora più diabolico di lui, ed era senz’altro difficile. A quanto aveva prospettato ad Hitler la sua rete di relazioni americane che comprendeva gli Warburg, parenti Rothschild, e i Rockefeller, soci dei Rothschild, attaccando Stalin e rompendo il patto Molotov Ribbentrop, mai gli Stati Uniti avrebbero dichiarato guerra alla Germania, ma noi sappiamo che non fu assolutamente così.

Giova che consideriate come  l’ambasciatore Usa a Londra attraverso cui Winston Churchill riuscì nei suoi intenti di far scendere gli USA in guerra al proprio fianco, si chiamava Joseph Kennedy, ed era stato il primo presidente della SEC.  Suo figlio diventò presidente degli Stati Uniti nel 1960, con progetti di governo ostili alla plutocrazia, fin quando il cervello non gli fu spappolato a Dallas una triste mattina del 1963.  Questo aspetto è molto importante per capire il forte legame contorto e violento,  tra finanza e politica, ma anche altri cruciali aspetti molto attuali, perché se i tedeschi  oggi si ricostituissero come eredi della Repubblica di Weimar e non del Terzo Reich, così come dovrebbe essere, si ritroverebbero la pretesa altrui di conteggiare a debito nazionale un’emissione JP Morgan per lo Stato Tedesco di 110 milioni di dollari di Bond a valore facciale del 1924 con pagamento in valore oro, e che con gli  interessi per 96 anni  tutti ricapitalizzati, ammonterebbe come minimo a 1.000 miliardi di dollari, a voler  essere molto magnanimi con i tedeschi, perché ci sono perizie finanziarie che arrivano a calcolare finanche 2.000 miliardi usando criteri di capitalizzazione più onerosa. Questa cosa non ha nulla a che vedere con i debiti di guerra relativi ai disastri di Hitler.

D’altronde la  Germania della Merkel  ha dimostrato in questi anni di essere apprezzabilmente “tedesca” quando si è trattato di calcolare i debiti della Grecia o gli zero virgola  di disavanzo del bilancio italiano, ma per sé stessa, nel senso di risolvere le sue pendenze giuridiche e finanziarie, ha saputo riservare un Inno alla gioia dimentico delle sonorità di Beethoven,  prediligendo le parole di una famosa tarantella napoletana contro la guerra:

“….chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, scurdammoce o passatu, simmo’ e  Napule paisà…” ( Peppino Fiorelli, 1944, Simmo’ e Napule, paisà’).

Questa tarantella evidentemente non piace a Trump, Putin e Johnson, e poiché non esiste un formale trattato di pace tra la Germania e gli Alleati, condotto dagli Stati Uniti, la sovranità della Germania è stata compromessa facendo irrompere una presenza militare americana ai sensi di un quadro normativo ben preciso. La Germania, infatti, dal 14 marzo 2020  deve sottostare alla sovranità di una conduzione gerarchica di leggi d’occupazione U.S.A.  SHAEF law, cioè sotto il Supreme Comando Expeditionary Force. Per comprendere quanto dico, basta osservare come i soldati giunti in Germania da pochi mesi sotto la copertura della missione defendereurope20,  abbiano  sussidiato il marchio della missione sul loro vestiario con il vessillo di guerra della spada infuocata “Shaef Law”, ovviamente non per fare un’invasione o ammazzare qualche cattivo, ma per rivendicare una  situazione di diritto internazionale puntellandola con la loro necessaria presenza fisica. Da qui scaturisce la sospensione di Schengen con chiusura dei confini, ovviamente non decisa dalla Merkel. Su Wikipedia e Google troverete tutto quanto sullo SHAEF. (https://it.wikipedia.org/wiki/Supreme_Headquarters_Allied_Expeditionary_Force).

 

Devo scendere nei dettagli per chiarire i contorni. In realtà lo SHAEF Law sarebbe dovuto rimanere effettivo per 60 anni dal 1945, ed è questo anche il motivo per cui nella prima metà degli anni 2000 si è accelerato con il processo di unione monetaria e finanziaria, ritenendo il vincolo a darsi una Costituzione secondo lo SHAEF Law, che sarebbe dovuta essere promulgata entro i 60 anni, superabile nei fatti.  Inutile specificare che tutto ciò era in linea  con i disegni del Nuovo Ordine Mondiale dominante a Washington nella direzione di unificare l’Europa per farne un pivot tra America e Cina, e così meglio consolidare un Governo Unico del Mondo. Non è quindi solo una mancanza tedesca, ad onore del vero,  se il Quarto Reich non si è mai dato una Costituzione, così come anche la principale Istituzione finanziaria privata europea, la Deutsche Bank, non è stata depravata  dai derivati solo a Francoforte, ma soprattutto da New York in piena armonia con le due taciturne piazze svizzere (Ginevra e Zurigo), sedi privilegiate degli Illuminati. Tuttavia quello che ora conta è che i generali Usa, su input dell’Amministrazione Trump ovviamente,  hanno potuto rivendicare il mancato rispetto dello SHAEF Law, quindi la mancata cessazione di esso. Il carattere della pretesa non è  pretestuoso se si coglie l’arroganza nell’esercizio politico contundente dei tedeschi, leader della UE, rispetto non solo agli Stati Uniti, ma soprattutto verso i suoi alleati più stretti, tra cui l’importantissimo Regno Unito, e il giardino americano sul Mediterraneo, cioè l’Italia, un giardino pieno di croci bianche con ragazzi americani sotterrati 75 anni fa,   di cui molto male farebbe chiunque a dimenticarsene, magari pensando di poterlo fare cantando a squarciagola Bella Ciao a Bruxelles.

La questione tedesca è molto di più rispetto a quanto ho finora raccontato, ed è assai estesa nei suoi effetti mondiali, i cui epigoni  si scorgono anche nell’atto di uscita di ieri degli Stati Uniti dall’OMS, il braccio sanitario dell’ONU. L’atto politico è pesantissimo!

La sanità e la chimica sono settori dominati dai tedeschi da sempre, e il salto gli USA lo fecero in questi ambiti economici solo quando al termine della II° guerra fu sfasciato il colosso IG FARBEN degli Warburg, dei Rockefeller e quindi dei Rothschild (erroneamente ritenuti ebrei e noti dagli storici avveduti come khazari). Fu questo giro industriale che aveva creato il fenomeno Hitler proprio gestendo alla JP Morgan il problema debito in oro (vedi bond JP Morgan 1924), con il solito schema del creare una serie di crisi,  e fornire delle soluzioni a scelta a tutti, tendenzialmente una peggiore dell’altra per i malcapitati.

In quel periodo,  circa 50 mila tedeschi di alto livello culturale, scientifico  ed economico, si trasferirono dalla Germania Nazista negli Stati Uniti, occupando le casamatte di potere in senso gramsciano con il fil rouge  filosofico della Scuola di Francoforte, oggi alla base di astrazione dei Democratici e della loro sinistra radicale (Soros).  Proprio condannando il loro pupazzo Hitler alla sconfitta, arrivò questo carrozzone di tedeschi internazionalizzati rinforzando la posizione d’elite in America dei Khazariani, i quali con l’economia di guerra e i campi di concentramento si fecero le budella d’oro. Furono queste elite con base in America (a capo della FED)  a sfruttare 5 milioni di ebrei deportati negli stabilimenti della IG FARBEN, antistanti tutti i campi di concentramento.  La multinazionale che oggi è un cartello chimico farmaceutico incluso in due trust di diritto internazionale,  aveva realizzato negli anni 40 tutti i campi di concentramento,  in pieno accordo con le SS, e fornendo finanche lo Zyclon B, l’insetticida per gasare i lavoranti resi inutili dalle fatiche oppure, in decine di migliaia di casi,  abusati con  sperimentazioni farmacologiche, eugenetiche e di altri esercizi scientisti raccapriccianti. Tutto ciò  ha grande attinenza con i guai dei giorni nostri, dato che la forza economica del Regime di Hitler fu incardinata in un grumo di poteri industriali, chimici e farmaceutici ripuliti con la farsa di Norimberga, mediante la quale solo due irrilevanti dirigenti della IG FARBEN si fecero qualche anno di carcere, e tutto fu  posto alla radice dell’attuale cartello di multinazionali che governa l’OMS. Quindi capite che il feeling tra OMS, Democratici Usa, Merkel (la Germania ha gestito meglio di tutti questa specie di pandemia) e gli ultimi arrivati, generalmente gli utili idioti, della dittatura cinese, non è che si possa prendere come fantasticherie complottiste, e avere degli imbarazzi a pensare a male nel timore di commettere peccato.

Inoltre giova sapere che l’ONU fu fondata nel 1945 da un’associazione di nazioni che in origine, cioè nel 1942, si aggregarono in 26 Stati per battere i tedeschi (Nazisti). A Partire dal 1944 la coalizione ONU crebbe con grande afflato di potere massonico che integrò anche le elite di riferimento degli sconfitti, i quali si trasferirono in Usa,  includendo tanti altri stati, ma l’ONU nel suo statuto contiene tuttora esplicite “clausole per gli stati nemici” (Articolo 53 e 157) che esplicitano la Germania come nemico dell’ONU, cioè un nemico della Pace.

Quello che non tutti sanno è che l’ONU fu istituita con una precisa scadenza, e si sarebbe dovuto scioglierla proprio con la normalizzazione democratica della Germania, in chiarissimo ancoraggio agli adempimenti dello SHAEF Law di cui vi ho detto. Se ne deduce, quindi,  che la  Bundes republik Deutschland (l’antico stato della Germania Orientale) non può essere ritenuto il legittimo erede del Secondo Reich Tedesco, e da qui si comprende il forte dispiegamento di soldati Usa in Germania e Polonia negli ultimi mesi, nonostante il coronavirus, e lo stralcio del trust dello Stato tedesco dal registro SEC.

Lo sconvolgimento è davvero grande poiché, per  tutti i summenzionati motivi, leciti, legittimi, politici, nonché supportati dalla forza militare ed economico finanziaria del Governo degli Stati Uniti,  con appoggio del Regno Unito e della Russia, si ricava un’altra pesante conseguenza futura:

i trattati internazionali istitutivi dell’Unione Europea sono totalmente pregiudicati e con  futuro incerto,  in ragione dell’assenza di capacità negoziale di qualsiasi leader tedesco che non si sia messo apposto con le pretese degli Usa, del Regno Unito e della Russia le quali, all’unisono tra loro,  di Unione Europea non ne vogliono più sentire parlare.

Gli alti magistrati tedeschi, infatti, capiscono tutta la precarietà in cui versano da anni, e non è un caso se poche settimane fa sia spuntata fuori quella sentenza choc sui titoli di debito pubblico europeo, cioè quella fucilata alla schiena delle autorevolezze politiche di Merkel e  Von Der Leyen, tra lo stupore dei giornalisti del mainstream ridotti a condurre una narrazione sempre più scevra di evidenze fattuali e radici storiche, e condannata alla reticenza per nascondere il collasso della plutocrazia che li ha rimbambiti e messi a libro paga.

L’Unione Europea, al netto degli sbrodolamenti retorici,  è stata un’operazione finalizzata all’esercizio del  potere plutocratico sovranazionale, e un approfondimento sulla UE, sulle grandi Banche messe sotto scacco, a cominciare dalla Deutsche bank è necessario per poter capire tutto quello che succederà da qui ai prossimi mesi. Ma tutto questo sarà materia di un prossimo articolo.

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