Ex Ilva, Calenda: “Oggi chiamo Mittal, basta follie”

“Sono 18 mesi che non parlo con i Mittal. Oggi li chiamo. Perché tra le follie della Morselli e quelle del governo qui stiamo distruggendo la capacità industriale del paese”. Lo scrive sui social Carlo Calenda, ex ministro dello sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni.

A chi su twitter sostiene che sia ormai insanabile la rottura con ArcelorMittal, la multinazionale dell’acciaio che vuole lasciare l’ex Ilva, Calenda risponde: “Vediamo. Intanto mi sono mosso. Vedremo se si produce qualche risultato. Ora vado a portare al parco i bimbi”. Stamattina, sempre sui social, l’ex ministro è tornato anche sulla questione dello scudo penale: “Io continuo a non capire per quale ragione non rimettono questo cavolo di scudo anche solo per avere una posizione giuridica più forte. Va al di là della mia comprensione. Giuro”.

E sull’ipotesi nazionalizzazione dice: “Prima che si compia un altro disastro. Nazionalizzazione non si può fare perché a meno di non agire secondo regole di mercato spendendo 4,2 mld e mettendo mezza Ilva in cassa (oltre che ripristinare lo scudo)”.

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