Manovra, attacco anche a regali e prestiti tra parenti

Ormai è cosa certa: a partire da gennaio 2020 lo Stato non ammetterà più segreti quando si tratta di soldi. Vorrà cioè sapere se li spendi, se li dai in regalo a un familiare o per fare un prestito a un amico. Le nuove misure, come riporta laleggepertutti.it, sono scritte nella bozza della legge di bilancio per l’anno prossimo e cambieranno non poco le nostre abitudini quotidiane. Vediamo bene quali sono le novità.

La lotta all’evasione ha ormai definito il proprio “nemico numero uno”: i contanti. Ecco perché l’esecutivo sta per approvare una serie di misure per favorire i pagamenti tracciabili, ivi compreso il varo di nuovi poteri in capo all’Agenzia delle Entrate che consentiranno all’amministrazione finanziaria di scandagliare i dati delle fatture elettroniche per eseguire controlli incrociati. Nello stesso tempo arriva una misura che inciderà sui regali e prestiti tra parenti. Si tratta di una norma che riporta l’Italia indietro di quasi 10 anni. Per comprendere di cosa si tratta dobbiamo però fare un passo indietro.

Era il 6 dicembre 2011 quando l’allora Presidente del Consiglio, Monti, decise di abbassare il tetto all’uso dei contanti da 2.500 euro a 1.000 euro. Ci pensò Renzi a rialzare l’asticella a 3.000 euro a partire dal 1° gennaio 2016. Ora però il Governo Conte 2 sta per reintrodurre l’obbligo di utilizzo degli strumenti tracciabili a mille euro. Attenzione però: la nuova norma – che impone di non usare più di 999,99 euro in contanti – non si applicherà solo agli acquisti o agli altri pagamenti. Il vincolo vale per qualsiasi trasferimento di denaro, ivi comprese le donazioni e i prestiti in denaro, a prescindere dai rapporti esistenti tra le parti. Questo significa che se, ad esempio, un padre vorrà regalare o prestare mille euro al figlio che convive con lui dovrà farlo o tramite un assegno non trasferibile o tramite bonifico. Non ci sarà possibilità insomma di usare il cash. Né saranno ammessi pagamenti frazionati nel tempo che, tuttavia, cumulativamente considerati, raggiungeranno il limite di 999,99 euro solo per eludere la somma.

Chi supererà il limite dei tremila euro per i pagamenti contanti rischia una sanzione che (recentemente modificata) va da 3mila a 50mila euro. L’importo della sanzione viene evidentemente graduato in base al denaro trasferito e grava su entrambi i soggetti. ADNKRONOS

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