La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza per il 35enne Mirco Franzoni, il meccanico di Serle, in provincia di Brescia, che nel dicembre del 2013 sparò e uccise Eduard Ndoj, il ladro albanese che era stato visto, insieme ad un’altra persona, entrare e uscire dalla casa del fratello di Mirco. La condanna definitiva è di nove anni e quattro mesi di reclusione.
Per l’accusa, e così è stato confermato anche nell’ultimo grado di giudizio, si è trattato di omicidio volontario: non accidentale, come ha sempre riferito invece la difesa, secondo cui il colpo di fucile sarebbe stato sparato per sbaglio, durante una colluttazione, mentre l’amico di Mirco stava avvisando i carabinieri.
Uccise ladro in casa a Serle, la versione dell’accusa
Le perizie dell’accusa hanno convinto i giudici di un’altra versione. Confermata, appunto, nei tre diversi gradi di giudizio. Franzoni avrebbe sparato a Ndoj parecchi minuti prima di quella telefonata. E quel colpo di fucile non sarebbe stato accidentale, ma volontario. Circostanza ora confermata anche dai giudici.
Per Mirco Franzoni adesso potrebbero aprirsi le porte del carcere: l’ordine di carcerazione è atteso nei prossimi giorni. In paese non sono mai mancati i messaggi di solidarietà a Mirco e ai suoi familiari. L’episodio risale al 14 dicembre del 2013: Eduard Ndoj venne ucciso, il suo complice mai ritrovato.