Golfo dell’Oman, due petroliere attaccate con siluri

Almeno una delle due petroliere attaccate oggi nel Golfo di Oman sarebbe stata “colpita da un siluro”: lo riporta il quotidiano britannico Telegraph, che cita la compagnia petrolifera statale taiwanese. La nave in questione è la Front Altair, di proprietà norvegese. L’altra petroliera, la Kokuka Courageous, è stata danneggiata in un “sospetto attacco” che ha aperto uno squarcio nello scafo sopra la linea di galleggiamento.

Cosa trasportavano – – Entrambe le petroliere hanno preso fuoco tra le 08:50 e le 09:40 locali al largo del porto iraniano di Bandar-e-Jask. Una prima imbarcazione, battente bandiera delle isole Marshall, la Front Altair, trasportava etanolo dal porto di Al Rous in Qatar verso Taiwan. L’altra nave, battente bandiera panamense, la Kokuka, trasportava un carico di metanolo dell’Arabia Saudita e diretto a Singapore.

Tra i 44 membri degli equipaggi delle due petroliere in fiamme soccorsi dalla Marina iraniana ci sono 23 membri di un cargo battente bandiera delle isole Marshall, la Front Altair, che trasportava etanolo dal porto di Al Rous in Qatar verso Taiwan, e 21 di un altro battente bandiera panamense, la Kokuka, carico di metanolo dell’Arabia Saudita e diretto a Singapore.

La Quinta flotta della Marina militare degli Stati Uniti con sede nel Bahrein ha riferito ai media internazionali di aver ricevuto due chiamate di soccorso. Una alle 6:12 ora locale e una seconda alle 7:00 del mattino. A seguito del presunto attacco i prezzi del petrolio sono aumentati del 4 per cento. L’area si trova vicino allo Stretto di Hormuz, importante via d’accesso ai terminal petroliferi dei paesi del Golfo e dell’Iran.

L’incidente giunge a un mese dal sabotaggio di quattro petroliere avvenuto lo scorso 12 maggio al largo della costa di Fujairah, negli Emirati Arabi Uniti che ha aumentato ulteriormente le tensioni nella regione. Lo scorso 6 giugno gli Emirati Arabi Uniti hanno riferito ai membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che gli attacchi alle quattro petroliere recano i segni di una «operazione sofisticata e coordinata», molto probabilmente da parte di un attore statale.

TiscaliNews

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