Isis, due clandestini sudanesi arrestati in Algeria

La Gendarmeria algerina ha arrestato oggi due migranti illegali sudanesi sospettati di appartenere allo Stato islamico (Is) mentre tentavano di raggiungere la Tunisia. Lo riferisce l’emittente televisiva locale “Ennahar”. I due sono sospettati di appartenere alle cellule dell’Is attive in territorio libico. Secondo quanto si apprende, i presunti terroristi erano responsabili del reclutamento di giovani leve per il sedicente “califfato”.

Le frontiere con la Tunisia, che si estendono per oltre mille chilometri, sono considerate un’area a forte infiltrazione jihadisti. Vi sono attivi gruppi come Okba ibn Nafaa, di base nella vicina Tunisia, e al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), che invece ha la propria roccaforte nella regione algerina della Cabilia. Proprio per far fronte a tali minacce l’Algeria ha iniziato nel 2016 i lavori per la realizzazione di una barriera di sicurezza lungo il confine.

Secondo un rapporto dal titolo “Lo spettro del jihad incombe sui paesi del Maghreb arabo” pubblicato dal quotidiano panarabo edito a Londra “Al Sharq al Awsat”, l’Algeria vanta tattiche importanti nella lotta contro il terrorismo rispetto ad altri paesi del Maghreb. “L’Algeria è un paese con una lunga storia nella lotta contro le reti jihadiste”, afferma il rapporto, osservando un significativo calo del numero di vittime del terrorismo.

La questione della sicurezza frontaliera è molto sentita dalle autorità algerine, in seguito alle ripetute infiltrazioni di elementi considerati terroristici lungo la frontiera con la Libia. In base ai dati delle autorità di Algeri, nel 2015 e nel 2016 sono stati eliminati 507 terroristi, mentre nel 2017 sono 90 i terroristi eliminati e altri 69 quelli arrestati. (Ala) © Agenzia Nova

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