Etruria: la colpevolezza politica della Boschi è un fatto acclarato di assoluta gravità

LE COLPE DELLA BOSCHI TRA SCILLA E CARIDDI

Di Gianmarco Landi

La commissione parlamentare di inchiesta sulle banche sta sollevando un piccolissimo angolo di un grande tappetto che nasconde quintali e quintali di spazzatura e, con buona pace dei vertici del PD, per un po’ di tempo  anche i media ufficiali dovranno lambire la sostanza di materie serie.

Le questioni finanziarie sono argomenti assai complicati che esulano dalle avventure del Bunga Bunga, dalle scatolette che mangia Dudù e da quant’altro non sia minimamente rilevante per il benessere degli italiani, come ad esempio Spelacchio a Roma (l’Albero di Natale di Roma che si è seccato),  un infortunio occorso all’Amministrazione Raggi che non giustifica tutte le polemiche di carattere finanziario e politico proposte dai media.

Il problema delle Banche investe e travolge l’economia italiana, il funzionamento della Democrazia ed i Valori di riferimento del Nostro Popolo, e perciò ritengo che questo argomento il Parlamento e i media avrebbero dovuto sollevarlo già 9 anni fa, a seguito della crisi dei mutui subprime in America. Non discuto i trattati internazionali firmati, tra cui quelli di Maastricht, Basilea e Lisbona, su cui ci sarebbe tantissimo da dire nei loro risvolti finanziari, ma osservo che se  le nostre banche fossero state capaci di fare una piccola frazione  delle ‘diavolerie finanziarie’ di cui è capace la Deutsche Bank,  agendo come fa questa Banca a tutela degli interessi tedeschi, il golpe del 2011 che portò Monti al Governo, con tutto quello che ne è conseguito, non ci sarebbe stato e gli italiani qualcosa avrebbero potuto contare.
Ricordo, infatti, che negli ultimi  6 anni gli indirizzi politici nazionali sono stati preda di governi privi di una sana spinta democratica, con il seguito dell’incedere di una crisi economica indotta e guidata finanziariamente, ed in ultimo un caos nel Mediterraneo,  in cui tutta la Penisola si affaccia come nessun altra Nazione, di cui siamo corresponsabili per ignavia. Siamo responsabili di aver subito un commissariamento della politica che oltre a farci ‘mangiare’  tante banche e tante aziende importanti, ha creato quella situazione di mare aperto in cui  Hillary Clinton e la sua assistente islamica e wahabita,  Huma Abedini, avevano inserito i loro violenti disegni costruttivisti, una sciagura sortita  dalla defenestrazione del governo  di CDX in carica attraverso manovre bancarie sui nostri titoli di Stato!

In questi ultimi anni di porcellum e di giovani parvenue  politici spicca la debolezza dell’Italia come Nazione, e spicca  l’esposizione del personaggio politico Maria Elena Boschi, con la sua combinazione di qualità altamente rappresentative del Paese in bene e in male. Maria Elena Boschi ben più di Renzi, è l’Italia come è oggi, perché è brillante ma a tratti vacua,  dolce e suadente ma anche stronzetta,  scaltra  ma anche  ingenua, molto intelligente ma spesso anche molto stupida.  Insomma la Boschi è una rappresentazione perfetta di una Nazione che è seducente, complicata e multiforme  proprio come una femmina che non è mai in pari con te, cioè che subisce oppure si subisce in un turbine di sinapsi molto poco razionali e prevalentemente emozionali.

Seguitemi e vi spiegherò perché.

La musa di Renzi, la Boschi,  è  l’emblema non solo delle riforme costituzionali bocciate,  l’unica cosa che dava un reale senso al  Governo Renzi, ma anche di questa commissione di inchiesta sulle banche, un esempio di giustizia divina come la chiamava Dante,   che farà tanto male al PD.   Il Partito oggi nelle mani di Renzi, ricorrendo a formalismi burocratici e ad appoggi internazionali,  ha commissariato il reale indirizzo politico della Nazione sui rapporti con l’Unione Europea, sul  multiculturalismo fanatico, sui livelli di pressione fiscale e su tutti quegli aspetti che vedono la maggioranza degli italiani percepire al contrario esatto rispetto a chi li ha governati.

Ma entriamo nel tema.

La colpevolezza politica di Maria Elena Boschi in riferimento alla vicenda Etruria é un  fatto acclarato di assoluta gravità,  ma non è una colpa giudiziaria a quanto oggi sembra chiaro a tutti. Quando una banca salta per aria, così come è successo alla Banca di cui la famiglia Boschi era una componente azionaria sebbene in una logica capitaria, è perché compare improvvisamente un  grosso buco nei conti. Il disequilibrio improvviso dei conti in una banca emerge non solo perché in passato qualcuno ha ‘concesso’ soldi a imprese o privati, evidentemente amici, forzando le regole del merito di credito, ma soprattutto perché in tempi di crisi si è coperto nel corso di più anni questo grande buco sottostimando scientemente nel bilancio le poste dei crediti deteriorati, cioè quelle somme prestate che già si sapeva che non sarebbero ritornate indietro.

Il fenomeno è imputabile a vari fattori  e non certamente ai Boschi o al PD, bensì in  primis alla governance della Banca di cui il padre della ministra,  sebbene solo per pochi mesi vicepresidente, per alcuni anni è stato consigliere di amministrazione. Nel crac Etruria  come ipotesi minima la governance ha grandi responsabilità sull’accaduto, come ipotesi media ha grandi colpe, e come ipotesi da verificare  potrebbe versare  in svariate situazioni dolose,  cioè pesanti reati penali, tutte cose che comunque ci interessano molto poco qui.

Ad essere onesti intellettualmente deve riconoscersi che la crisi dell’Etruria è uno dei tanti epigoni di crisi del sistema finanziario italiano, quindi al netto delle responsabilità di governance che ci sono state, il fenomeno va annoverato a tributo  di lacrime e sangue  pagato agli illuminati sponsor  della globalizzazione, i fautori di un processo di  desovranizzazione del Popolo Italiano che coinvolge inesorabilmente da due decenni e mezzo  tutti i processi politici, economici e finanziari della Nazione.
Il punto di colpevolezza della Boschi é perciò fortemente politico e ideologico, e non solo limitato all’oltraggio di un’etica pubblica che Ella non ha rispettato, ma in ragione di un indirizzo politico di desovranizzazione degli italiani che proprio Lei ha abbracciato e patrocinato forse anche peggio che i vari Prodi, Ciampi o Monti.

Vediamo meglio questi due profili di colpevolezza politica: il primo appariscente ma mediamente  grave, il secondo invece gravissimo.

La prima colpevolezza è quella che attiene il comportamento specifico nella vicenda della Banca Etruria. Questo disastro significa circa 70 mila soci truffati dalla governance, oltre a  obbligazionisti a cui sono stati rifilati titoli di credito tossici, in tantissimi casi senza che gli acquirenti potessero comprarli  legalmente ( quindi con illecito duplice), per non parlare della crisi di aziende e lavoro che è conseguita alla stretta del credito sul territorio, aspetto che sicuramente avrà aggravato la situazione privando alcune imprese sane della possibilità di indebitarsi con modalità sostenibili.  Perciò un politico come Maria Elena Boschi avrebbe potuto fare tanti errori ma mai esercitare una esplicita azione di governo nel senso di tutelare istanze proprie della suddetta governance bancaria, che sappiamo essere quanto minimo  responsabile di una mala gestione mortale per l’Istituto, se non anche di veri e propri reati.  Le circostanze del padre,  del fratello e della cognata di Maria Elena Boschi dentro alla Banca a vario livello, cioè di interessi familiari, costituiscono un aggravante che può interessare i talk show,   ma per quanto mi riguarda tutta la gravità e l’inadeguatezza del comportamento del Ministro è  nell’accostamento collaborativo alla governance nefasta e degenerata.  Mi spiego ancora meglio con una metafora. Sarebbe come se la Boschi avendo scoperto che c’erano stati dei ladrocini in una catena di supermercati in cui si serve la sua famiglia,  essendone peraltro per una quota proprietaria e avendone beneficiato in vario modo,  avesse agito per insabbiare gli  accaduti  tentando di allettare una grossa catena di supermercati nel senso di rilevare la piccola catena depredata, e così occultare i ladrocini in un processo di assimilazione di conti dei magazzino.

Un esempio significativo è la concessione di un prestito  pari a 25 milioni di euro che la Banca avrebbe concesso allo zio della ministra, una circostanza che forse qualcuno dovrebbe chiarire in pubblico, dato che a quanto denuncia una giornalista di Scenari economici, pare che lo zio della deputata non abbia più la possibilità di restituire quella enorme somma !  Il punto perciò non è rilevare se l’aver perorato o aver fatto pressioni per l’acquisto della banca di famiglia da parte di un’altra più grande sia un reato, cosa che non è, ma porsi la domanda perché qualche soggetto finanziario avrebbe dovuto incistarsi un tumore come Banca Etruria,  la quale ha concesso tanti prestiti milionari non restituibili, per fare un favore ad un importante esponente del Governo? In altre parole, quali vantaggi dallo Stato avrebbe dovuto concordare in contropartita questo ‘generoso’ soggetto finanziario, per fare questa ‘piccola cortesia’ agli orafi di Prato, alla Boschi, o al suo Papà  o a suo zio affogato nei milioni di euro dei soci di Etruria depredati, non ha importanza, dato che trattasi sempre di espressioni di interessi molto particolari e non generali, e di natura onerosa in ultima istanza per gli italiani !?

Bisogna convenire che  è un  po’ sofisticata e nascosta come maialata, ma é pur sempre una maialata quella di chiedere ad un soggetto finanziario di assumersi oneri, perché  si profila in implicito un do ut des con lo Stato, dato che Maria Elena Boschi è molto diversa, ad esempio,  dalla giovane  Asia Argento che doveva per forza  fare film e diventare famosa, quindi l’implicito fatto gravissimo politicamente è che il Ministro avrebbe potuto indennizzare il soggetto ‘benefattore’ con qualche munificenza sotto banco in carico agli italiani.

A tal preciso proposito, sarebbe interessante sapere perché il governo Renzi nel 2016 ha stralciato una norma che avrebbe consentito a Ghizzoni, l’amministratore di Unicredit a cui si era rivolta la Boschi, di chiudere il bilancio con svariate centinaia di milioni di tasse in meno (una vendetta per il diniego ad assorbire Etruria?), una possibilità  a cui il  PD non doveva essere tanto contrario, visto che nel 2017  questa norma che regala soldi ad una Banca è stata inserita e fatta passare da Gentiloni nel silenzio generale di un’opposizione evanescente e sotto la sorveglianza di media ufficiali inutili.

Già un bel po’ diverso sarebbe stato se sin da subito la Boschi, invece di girare per i Palazzi come una ‘gatta morta’,  avesse fatto una bella conferenza stampa a Prato, in mezzo agli orafi che asserisce di avere nel cuore, e avesse sposato pubblicamente gli interessi di banca Etruria, rendendo la questione un interesse legittimo di un parlamentare  su cui tutte le forze politiche avrebbero potuto esprimersi forse con maggiore serenità ed equilibrio. Ma come dicevo prima questo primo profilo di colpevolezza, sortito da una scivolata per eccesso di furbizia mista a stupidità, benché grave, è il meno secondo me.

Vi è molto, molto di più, vi è una vendetta della Giustizia Divina che si è abbattuta sulla donna politica più sopravvalutata di quanto sia stato Renzi.

Maria Elena Boschi è il cuore del PD, un contenitore di uomini e donne in carriera,  che hanno ritenuto di allacciarsi fortemente ad orientamenti ideologici Dem americani,  di cui la tecnocrazia UE è un’espressione potente. La Boschi é totalmente pro globalizzazione e perciò pro un’Unione Europea come ente sovranazionale che guida l’attuale processo di svuotamento delle identità nazionali e delle autonomie di un sistema economico e politico autarchico, a cui ad esempio appartengono concettualmente le Banche popolari e le realtà economiche e sociali da esse storicamente servite. L’ancoraggio a questo indirizzo politico non si scorge solo costatando l’ospitata cerimoniosa di Renzi a Washington,  quando Hillary avrebbe dovuto succedere ad Obama,  o nelle primazie sulle quote di immigrazioni in cui l’Italia svetta su tutti, ma nel referendum costituzionale Boschi comandato dai precedenti padroni dell’Amministrazione Obama, cioè il board  JP Morgan, che se fosse passato l’anno scorso avrebbe desovranizzato l’Italia completando un fenomeno articolato proprio grazie a complessi meccanismi finanziari di cui la piccola Banca Etruria è più una vittima che altro.  Quello che in questi giorni accade in commissione inchiesta banche è perciò frutto di vera e propria Giustizia Divina per dirla alla Dante Alighieri,  perché dimostra come la Boschi sia  vittima della sua stessa adesione ad un’ideologia Dem molto avara con il popolo italiano, che se  la Boschi avesse compreso realmente, o non vi avrebbe ma aderito, o non si sarebbe  minimamente interessata alle sorti di un banca locale condannata a morte da tempo. Questo è il punto su cui riflettere: il cercare  di salvare una Banca locale di territorio prodigandosi come Ella ha fatto, è in rapporto antitetico con il disegno globalista ed europeista che vuole solo grandissime banche,  la cui adesione razionale ad esso avrebbe dovuto condurre alla comprensione che quella banca locale fosse un cadavere socioeconomico  in decomposizione, quindi  da far sbranare  alle iene e non certo da proteggere con il proprio corpo fino ad infettarsi e a rimanere morsicati dalle bestie feroci. Sia chiaro che non ho nulla di personale nei  confronti della Boschi, ma è pacifico che Ella abbia trattato di riforme costituzionali così come di banche,  senza capire in profondo quello di cui si trattava.  Io posso anche credere a dei  suoi buoni intendimenti, ma se fosse stata avveduta e più preparata, avrebbe dovuto comprendere che al netto delle responsabilità di governance, il cadavere e i cadaveri Etruria sono frutti di uno scientifico disegno di ‘riduzione in sottomissione economica’ del tessuto imprenditoriale tradizionale italiano,  che un esponente politico può accettare con garbo politically correct oppure avversare iniziando a considerare l’Unione Europa  una gabbia di matti, ma non fare tutte e due  le cose insieme. Ella, infatti, non può essere la paladina degli orafi  di Prato contro le logiche del libero mercato e allo stesso tempo cercare di costituzionalizzare questo fenomeno di globalizzazione dell’Ordinamento Italiano che avrebbe suggellato, se la riforma Boschi/JP Morgan avesse vinto il referendum,  la totale sottomissione della Repubblica italiana ad un’oligarchia tecnocratica internazionale. La crisi di Etruria, come quella di tante banche, tante imprese e anche della stessa capacità di governo dei problemi dalla Repubblica,  ha origini precisi nei trattati sovranazionali che  imponendo vincoli sofisticati, anche alle banche, hanno comportato livelli di pressione fiscale e carenze di liquidità, oltre a  burocrazie pesanti,  che ci prospettano nitidamente questo scenario di esproprio di Democrazia e di Libertà economiche autarchiche.

E’  questa quindi la colpa grave della Boschi ed è giusto che Ella porti la croce e canti in questa via crucis di inchieste sul sistema delle banche, il collo della Repubblica su cui ci sono tutti i lividi degli strangolamenti che il Popolo italiano ha subito   per insipienza di tutti i suoi governanti, ed in particolare di quelli del PD.

Per questi due  motivi  penso alla Boschi come ad una palla sballottata tra le onde di Scilla e Cariddi, così come raccontato nella Divina Commedia, Inferno VII° canto, quello del girone degli avari (i tecnocrati Ue) e dei prodighi (i banchieri della Etruria).
Nel Canto VII° Dante, dopo aver notato l’enorme quantità di persone, inizia a descriverne la pena: spingere pesi con il petto lungo la circonferenza del cerchio, ma non in tondo; da un lato un gruppo (gli avari) occupa un semicerchio e l’altro gruppo (i prodighi) un altro, in modo da scontrarsi in due punti estremi diametralmente opposti. Durante l’esercizio punitivo entrambi i peccatori si ingiuriano dicendosi reciprocamente “Perché tieni?”, “Perché sperperi?”. Accompagnato nella quarta fossa Dante è quasi sorpreso da quello che vede ed esclama: “Nessuno avrebbe più fantasia della Giustizia Divina nel predisporre  le stesse pene ai prodighi e agli avari. Celebre è  una similitudine che introduce la pena a questi dannati: come le onde che davanti a Cariddi (Messina), si scontrano con quelle che provengono dal mare opposte di Scilla  (il Mar Tirreno e lo Ionio), così qui la gente sembrava presa in un ballo senza senso “riddi” (da Cariddi)  scrisse Dante.

Povera Maria Elena Boschi:
stai ballando senza senso per una musica che non hai capito, e forse non ti saresti mai dovuta alzare e occupare la scena.

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