Anniversario Marcinelle, Mattarella: pensare alle sofferenze dei migranti

“Generazioni di italiani hanno vissuto la gravosa esperienza dell’emigrazione alla ricerca di una piena integrazione nella società di accoglienza”. Sono le parole del capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della tragedia di Marcinelle in Belgio, dove nel 1956 morirono anche 136 italiani. “E’ un motivo di riflessione – ha sottolineato – verso coloro che cercano anche in Italia opportunità che noi trovammo in altri Paesi”.

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3 thoughts on “Anniversario Marcinelle, Mattarella: pensare alle sofferenze dei migranti

  1. Si vede che quelli africani soffrono. Che ne sapete della sofferenza di quelli Italiani che avete venduto al Belgio contro un sacco di carbone ? Vergognosi, maledetti che siete. questi sono invasori, stupratori, ladri, assassini. Vengono senza passaporto, gli Italiani gli hanno attirati con promesse false. Mio nonno quando usciva della mina non lo riconescevo tanto era nero, la mia strada era nera, mia madre piangeva e voleva tornare in Italia. Qusti africani non mi fanno pietà. Nessuna pietà. State zitti. Ci trattavano male qui in Belgio.

  2. Tacette con le vostre stupidagine, avete venduto moi nonno per un sacco di carbone, ha lavorato nel buio,
    non lo riconoscevo quando usciva della mina, abitavo in quella brutta strada sempre nera , ci trattavano di ” sporchi italiani, siete stato voi tutti i dirigenti del’Italia a mandarli in Belgio, con le vostre belle parole. E loro
    stupidi ci sono andati. Con il passaporto, non scavalcando come bestie . Questi africani non sono migranti, avete venduto gli Italiani 50 anni fa e adesso lasciate quelli africani invadere l’Italia. Maledetti. Lavatevi la bocca.

  3. Vergognatevi presidenti e rappresentanti d’Italia, voi, a quegli di Marcinelle non siete degni nemmen di legargli le scarpe (volevo dire un’altra cosa ma mi autocensuro ma fate conto che l’abbia detta). Loro lavoravano come bestie per mandare due soldi a casa, i vostri protetti migranti invece, fanno a gara a chi fa meno degli altri e rompe più di tutti!

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