I clandestini intervistati da Amnesty non risiedevano in hot spot

 

“Le informazioni di cui si avvale il rapporto di Amnesty International fanno riferimento a presunte testimonianze raccolte in forma anonima di migranti che non risiedevano in alcun hot spot. Pertanto, a tutela dell’onorabilità e della professionalità dei tanti operatori di polizia che con abnegazione e senso del dovere stanno affrontando da lungo tempo questa emergenza umanitaria, smentisco categoricamente che vengano utilizzati metodi violenti sui migranti sia nella fase di identificazione che di rimpatrio”.

Amnesty: “i clandestini accusano l’Italia di torture”

Il Capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli, replica così agli articoli pubblicati su alcuni quotidiani e relativi al contenuto del rapporto di Amnesty International dal titolo “Hot spot Italia: come le politiche dell’Unione Europea portano a violazioni dei diritti dei rifugiati e migranti”. (askanews)

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