Verso il califfato universale

 

Verso il califfato universale – Stalin diceva che: “Una bugia più è grossa e più può entrare nel cuore dell’uomo”. Armando Manocchia dice che “Se c’è un errore che non si deve fare è proprio quello di pensare che i musulmani ragionano come noi.”

califfato

Se non lo avete letto, nonostante sia stato pubblicato alcuni anni fa, fatelo, cercatelo oppure ordinatelo nelle librerie, Bat Ye’or, studiosa dell’Islām e scrittrice di fama mondiale (amica e mentore di Oriana Fallaci) nel suo libro “Verso il califfato universale”, scrive che: “Per l’Islām tutta la Terra costituisce un bene appartenente ad Allāh e promesso alla comunità musulmana affinché vi faccia regnare l’ordine islamico rivelato al suo profeta. Il jihād rappresenta lo sforzo inteso a riprendersi quei paesi che i miscredenti detengono illegalmente e che devono ritornare ai musulmani”. Ed è verissimo! Del resto, si legge nei testi di diritto islamico o di storia del jihād, che le conquiste dei territori non musulmani sono descritte come paesi che Allāh ha fatto ritornare ai musulmani. Il che implica l’idea di un ‘riappropriarsi’ di un bene precedente e l’illegalità di qualunque sovranità non musulmana. Quindi, questo senso di riappropriazione di un bene che ritorna all’Islām attraverso il jihād, conferisce a quest’ultimo la sua peculiarità di guerra musulmana di difesa, giusta e legittima, che in questo ristabilisce la volontà di Allāh e instaura la pace attraverso la sottomissione e l’umiliazione del non musulmano. Infatti è la resistenza stessa dell’infedeltà a rappresentare un’aggressione contro Allāh.

Bat Ye’or e Armando Manocchia
Bat Ye’or e Armando Manocchia

Il jihād instaura “la giustizia e la pace” dell’ordine islamico. In siffatta visione politico-religiosa, nel loro modo di ‘ragionare’, le conquiste islamiche sono reputate un beneficio per le popolazioni vinte poiché le sconfitte offrono loro la possibilità di convertirsi. L’interpretazione positiva delle guerre islamiche contro i popoli non musulmani impedisce qualsiasi critica negativa che offuschi il jihād, considerata guerra giusta e difensiva e intesa a liberare da un’appropriazione illegale i beni destinati ad Allāh al suo popolo.

Quindi, il riappropriarsi dei loro paesi da parte degli indigeni non musulmani (Israele, Spagna, Armenia, Balcani, India) costituisce un’aggressione ingiusta contro l’Islām e i musulmani, i quali badate bene, non sono mai né occupanti né oppressori, in quanto si impadroniscono di un bene che spetta loro dato che Allāh ha promesso loro il pianeta.

D’altro canto l’Islām non può mai essere considerato un oppressore, poiché, secondo l’ordine divino del mondo, l’Islām domina e non è dominato (CORANO IX, 33; IV.144). Quindi, criticare o attentare a questa supremazia significa trasgredire la loro volontà

So che quello che sto riportando vi sembra assurdo, ma ve ne dovete fare una ragione perché che vi piaccia o meno i musulmani sono indottrinati dalla nascita e ragionano in questi termini. Solo Papa Fidel e altri filosofi del tempo da perdere come la Boldrini e accolti vari, parlano di dialogo. Avete mai visto o sentito un islamico cercare il dialogo con i cristiani e con l’Occidente? No? Certo che no! Il Corano lo proibisce. Anzi gli suggerisce di non avere amicizia con i cristiani e gli ebrei. E se per caso lo avete visto o sentito, non fidatevi, è falso come Giuda, pratica la Taqiyya, la dissimulazione che prevista, è scritta nel Corano. Certo che se parli con loro, dicono che non è vero.

Stalin diceva che: “Una bugia più è grossa e più può entrare nel cuore dell’uomo”. Ahimè, se aveva ragione! Certo che aveva ragione… si è solo dimenticato di dire che la bugia penetra solo il soggetto ha il cervello in ferie oppure è debole di pensiero. I nostri pseudo governanti sanno questo? Sanno che ogni musulmano deve fa la jiihād? Sanno che ogni musulmano è un potenziale terrorista? Sanno che vengono in Occidente unicamente per questo, per quella che loro chiamano guerra santa? Boh, non so, si, forse, no, ci devo pensare… Eppure, con la scusa del razzismo, secondo i nostri presunti governanti non puoi dire nulla di costoro. A noi lo chiede l’Europa, a loro Allāh, il loro Dio, che hanno un bel da dire che sia uguale al nostro.

Vedete, per la mia civiltà, il kamikaze non è un martire, ma un assassino, ed è la persona più lontana rispetto a Dio. E per la mia cultura, il martire è colui che offre la propria vita per salvare quella degli altri. E’ la via dei Santi e degli iniziati solari. E checché ne dicano i lacché, la guerra non è mai Santa. La guerra è demoniaca. E l’Islām, che ama la guerra, che vi piaccia o no, è il contrario della verità, come Satana è il contrario di Dio. E evidente che tutto questo non è frutto della mia fantasia, ma è scritto sul Corano, leggetelo e saprete di che morte dovrete morire. Secondo loro, morire per Allāh è il più alto amore del credente. E per voi? Siete disposti a morire per il vostro Dio?…Ho capito… vi faccio una domanda di riserva e non vi chiedo di rispondere pubblicamente, ma interiormente, nel vostro io: siete disposti a morire per difendere la vostra vita, perché di quella si tratta, la vostra libertà, il vostro territorio, la vostra cultura, la vostra civiltà, la vostra identità? Se vi risponderete SI, non avrete, ma avremo vinto! Se invece non avete neanche il coraggio di rispondervi, la risposta conosciamo già e non ve ne facciamo una colpa, sappiamo anche che siete in numerosa compagnia e assumeremo la consapevolezza di essere persi, finiti, di esserci estinti, e anche se non vi farete tagliare la gola perché da codardi vi convertirete o sottometterete, sappiate che sarete morti comunque, sarete morti che camminano, sarete morti viventi, ma sempre morti sarete.

 

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