Finti profughi ospitati dal 2007, il “turismo” dei richiedenti asilo

 

immigr-hotel

Il 100% degli immigrati che si vedono respingere la richiesta d’asilo presenta ricorso: l’allarme arriva dalla prefettura di Gorizia, dove il vice prefetto Massimo Mauro sottolinea come il sistema di accoglienza del capoluogo isontino sia al collasso non tanto per colpa delle richieste d’asilo, ma per il numero esorbitante di ricorsi.

Come riferisce il quotidiano triestino Il Piccolo, praticamente tutti i profughi che non si vedono riconoscere il diritto allo status di rifugiato ricorrono alla giustizia per ottenere un nuovo giudizio, come peraltro è previsto dalla legge.

“Chi riceve il diniego, impugna il provvedimento. Succede praticamente nel 100% dei casi e questo innesca situazioni paradossali che vanno oltre ogni limite immaginabile – spiega Mauro – Ci sono persone che vanno avanti così dal 2007.”

Il viceprefetto sottolinea inoltre come la discrepanza fra diversi Paesi Europei nell’applicazione delle norme del diritto dei rifugiati favorisce una maggiore concentrazione dei migranti verso l’Italia:”Siamo uno dei pochi Paesi che non ha recepito il principio di ricollocamento, cioè di rimpatrio in zone non pericolose per il migrante a cui non viene riconosciuta la protezione internazionale. Germania, Inghilterra, Svezia e molti altri Paesi lo fanno regolarmente, l’Italia no e questo alimenta il fenomeno del “turismo” dei richiedenti asilo. Per questo occorrerebbe un sistema unico per tutti i 27 Paesi dell’Unione europea”

I ricorsi di massa, infatti, celano un problema assai grave: i richiedenti asilo, anche una volta “rifiutati”, presentano ricorso senza alcuna speranza di vedersi riconosciuto lo status di rifugiati. Ma sono ben consapevoli che, nella (lunga) attesa della sentenza, verranno loro riconosciuti tutti i benefici dell’assistenza dovuta ai richiedenti asilo.

 

Seguici sul Canale Telegram https://t.me/imolaoggi
Seguici sul Social VK https://vk.com/imolaoggi
SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K