Il Nobel Rubbia smonta la bufala dei cambiamenti climatici

 

 

Carlo Rubbia, fisico italiano, vincitore del premio Nobel per la fisica nel 1984, smonta la grande bufala dei cambiamenti climatici.

Il discorso è stato tenuto al Senato nel 2014. Malgrado ormai molti scienziati abbiamo apertamente denunciato la frode del global warming, Bergoglio, la Boldrini ed i suoi accoliti di sinistra (che scienziati non sono) continuano a imperterriti a prendere in giro i cittadini con un mostruoso spreco di denaro pubblico e parlando di riscaldamento globale e fantomatici “migranti climatici”.

Sono una persona che ha lavorato almeno un quarto di secolo sulla questione dell’ energia nei vari aspetti e, quindi, conosco le cose con grande chiarezza. Vorrei esprimere alcuni concetti rapidamente anche perché i tempi sono brevi. La prima osservazione è che il clima della Terra è sempre cambiato. Oggi noi pensiamo (in un certo senso, probabilmente, in maniera falsa) che se non facciamo nulla e se teniamo la CO2 sotto controllo, il clima della Terra resterà invariato. Questo non è assolutamente vero.

Vorrei ricordare che durante l’ ultimo milione di anni la Terra era dominata da periodi di glaciazione in cui la temperatura era di meno 10 gradi, tranne brevissimi periodi in cui c’ è stata la temperatura che è quella di oggi. L’ ultimo è stato 10.000 anni fa, quando è cominciato il cambiamento climatico con l’ agricoltura, lo sviluppo eccetera, che è la base di tutta la nostra civilizzazione di oggi.

Negli ultimi 2.000 anni, ad esempio, la temperatura della Terra è cambiata profondamente. Ai tempi dei Romani, Annibale ha attraversato le Alpi con gli elefanti per venire in Italia. Oggi non ci potrebbe venire, perché la temperatura della Terra è inferiore a quella che era ai tempi dei Romani. Quindi, oggi gli elefanti non potrebbero attraversare la zona dove sono passati. C’ è stato un periodo, nel Medioevo, in cui si è verificata una piccola glaciazione; intorno all’ anno 1000 c’ è stato un aumento di temperatura simile a quello dei tempi dei Romani. Ricordiamo che ai tempi dei Romani la temperatura era un grado e mezzo più alta di quella di oggi; poi c’ è stata una mini-glaciazione durante il periodo 1500-1600. Ad esempio, i vichinghi hanno avuto degli enormi problemi di sopravvivenza a causa di questa mini-glaciazione, che si è sviluppata con cambiamenti di temperatura sostanziali.

POPOLAZIONE E CONSUMI
Se restiamo nel periodo degli ultimi 100 anni, ci sono stati dei cambiamenti climatici sostanziali, che sono avvenuti ben prima dell’ effetto antropogenico, dell’ effetto serra e così via. Per esempio, negli anni Quaranta c’ è stato un cambiamento sostanziale. La presenza dell’ uomo ha probabilmente introdotto ulteriori cambiamenti. Non dimentichiamo che quando sono nato io, la popolazione della Terra era 3,7 volte inferiore a quella di oggi. Nella mia vita il consumo energetico primario è aumentato 11 volte. Per quanto riguarda il comportamento del pianeta, questo ha avuto effetti molto strani e contraddittori. Vorrei ricordare che dal 2000 al 2014 la temperatura della Terra non è aumentata: essa è diminuita di 0,2 gradi e noi non abbiamo osservato negli ultimi 15 anni alcun cambiamento climatico di una certa dimensione. Questo è un fatto di cui tutti voi dovete rendervi conto, perché non siamo di fronte ad un’ esplosione della temperatura.

La temperatura è montata fino al 2000: da quel momento siamo rimasti costanti, anzi siamo scesi di 0,2 gradi. Io guardo i fatti. Il fatto è che la temperatura media della Terra, negli ultimi 15 anni, non è aumentata ma diminuita.

L’ESEMPIO USA
Nonostante questo, ci troviamo di fronte ad una situazione assolutamente drammatica: le emissioni di CO2 stanno aumentando in maniera esponenziale. Tra le varie soluzioni dell’ IPCC prevale la soluzione del business as usual. Essa è la soluzione più alta di tutte: indica che, effettivamente, anche grazie allo sviluppo della Cina e degli altri Paesi in via di sviluppo, l’ aumento delle emissioni di CO2 sta avvenendo con estrema rapidità. Le emissioni stanno aumentando in maniera tale che, a mio parere, tutte le speranze che abbiamo di ridurre il consumo energetico facendo azioni politiche ed altro, sono contraddette dal fatto che oggi il cambiamento climatico del CO2 registra un aumento esponenziale senza mostrare una inversione di tendenza; sta crescendo liberamente.

Vorrei ricordare che l’ unico Paese nel mondo riuscito a mantenere e ridurre le emissioni di CO2 sono gli Stati Uniti: non l’ Europa, non la Cina, ma gli Stati Uniti. Per quale motivo? C’ è stato lo sviluppo del gas naturale, che adesso sta rimpiazzando fondamentalmente le emissioni di CO2 dovute al carbone. Ricordiamo anche che il costo dell’ energia elettrica in America è due volte il costo dell’ Europa. Perché? Il consumo della chimica fine in Europa è deficitario e in crollo fisso, perché fondamentalmente in America si stanno sviluppando delle tecnologie grazie ad uno sviluppo tecnologico ambientale importantissimo, che ha permesso veramente di cambiare le cose. Questo dà un messaggio chiaro: soltanto attraverso lo sviluppo tecnologico possiamo cercare di entrare in competizione con gli altri Paesi e non attraverso misure come quelle dell’ Unione europea, che sono sempre state misure di coercizione e di impegno politico formale, senza una soluzione.

INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Guardiamo la situazione americana (dove c’ è un progresso effettivo nel vantaggio tecnologico che crea business, posti di lavoro) e guardiamo la situazione europea. Secondo me, c’ è una grandissima differenza: anche le soluzioni provenienti dalle energie rinnovabili con gli sviluppi tecnologici nel campo del gas naturale si trovano in situazione estremamente difficile perché oggi il costo del gas naturale in America è un quinto di quello in Europa. In Europa il costo delle energie rinnovabili è superiore a quello del gas naturale. Pertanto, dobbiamo renderci conto che la soluzione tecnologica dipende da quello che vogliamo fare.
Sto portando avanti un programma che, a mio parere, potrebbe essere studiato con molta più attenzione anche dal nostro Paese: trasformare il gas naturale ed emetterlo senza emissioni di CO2. Il gas naturale è fatto di CH4, cioè quattro idrogeni e un carbonio. È possibile trasformare questo gas naturale, spontaneamente, in black carbon ed idrogeno. Questa grafite, essendo un materiale solido, non rappresenta produzione di CO2. Quindi è oggi possibile utilizzare il gas naturale, di cui ci sono risorse assolutamente incredibili. Non mi riferisco tanto allo shale gas che, a mio parere, è una soluzione discutibile, ma soprattutto a quelli che si chiamano clatrati. Onorevoli, vorrei chiedere quanti di voi sanno cosa è un clatrato. Nessuno? Questo è il problema. È un problema molto serio.

Il mio parere personale è che si può portare avanti il programma attraverso l’ innovazione tecnologica e lo sviluppo di idee nuove. Il programma è quello di evitare le CO2 emissions utilizzando il gas naturale senza emissioni di CO2. Stiamo facendo degli esperimenti che dimostrano che effettivamente la cosa si può fare. Perché nessuno se ne occupa ancora? Mi piacerebbe saperlo.

di Carlo Rubbia

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3 thoughts on “Il Nobel Rubbia smonta la bufala dei cambiamenti climatici

  1. Chi ha detto cosa??? Credere che una Boldrini qualunque ci possa influenzare su di un problema di questa portata è follia. Poverina fa di tutto per spaventare il suo popolo bue, ma senza successo.

  2. La domanda che si impone (più al giornalista che a Rubbia) è la seguente. Perchè allora Rubbia denuncia “l’aumento in maniera esponenziale dell’emissione di CO2″? Qual è il pericolo di questa emissione per la terra? Visto che deve essere comunque un pericolo grave, se il premio Nobel si sofferma tanto sui possibili rimedi di natura tecnologica (utilizzo dell’energia da CH4 senza emissione di CO”) per evitare o ridurre al minimo tale emissione.

  3. Carlo Rubbia ha perfettamente ragione, così come ha ragione l’amico Roberto Vacca. Chiunque abbai una preparazione scientifica sa perfettamente che è una bufala su cui stanno montando business miliardari. Ciò non toglie che avere cura “DAVVERO” dell’ambiente è un dovere di tutti, ma la relazione causa effetto è davvero una strumentalizzazione vergognosa.

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