Riforme, D’Alema: basta con gli schiaffoni alla Costituzione

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“Noi stiamo prendendo a schiaffoni la Costituzione del ’48” sulla base “di un principio che valorizza il “monismo” e di “logica di comando”. Ma “dove sta scritto che la stabilita’ sia un bene per le istituzioni?”. E’ l’affondo di Massimo D’Alema alla presentazione del fascicolo di ‘Paradoxa’: ‘una storia presidenziale 2006 – 2015′ di Gianfranco Pasquino, dedicata ai nove anni da Capo dello Stato di Giorgio Napolitano.

L’antiparlamentarismo e’ “espressione di un profondo animus antidemocratico”, ha osservato l’ex premier e questo elemento “ha percorso la storia della seconda Repubblica”. Nell’indicare in Napolitano un “punto di riferimento essenziale” in questi anni di crisi D’Alema non ha mancato di sottolineare che “il sistema con la sua debolezza e flessibilita’ ha consentito di affrontare una crisi drammatica”. Se ci fossero state le “rigidita’” che si vogliono introdurre “non si sarebbe potuta governare la crisi cosi’ come e’ stato fatto. La Costituzione ha consentito di affrontare le difficolta’”. Se ne “usciamo espungendo gli elementi di flessibilita’ che sono un vantaggio dei sistemi parlamentari rischiamo di liquidare il buono del parlamentarismo senza introdurre il buono del presidenzialismo, di mettere insieme il peggio”, ha osservato ancora.

E con una battuta ha proseguito: “Condivido l’ansia riformatrice ma un vecchio proverbio dice che la gatta presciolosa fa i gattini ciechi”. Si rischia di “sfregiare la Costituzione del ’48 per un sistema che puo’ funzionare peggio dal punto di vista della democrazia e del futuro dell’Italia”. agi

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