Bologna: anarchici devastano un palazzo storico, muri e statue sfregiate

Vandalismo alla Facoltà di scienze politiche: muri e statue ”sfregiati”

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Nel mirino dei vandali la Scuola di Scienze politiche dell’Università di Bologna: muri e statue ”sfregiati” con scritte contro le Forze dell’ordine e contro la decisione di mettere i sigilli all’aula C, lo spazio occupato da 20 anni dal collettivo anarchico. Probabilmente i vandali hanno agito sfruttando la festa organizzata nel cortile del palazzo tra venerdì e sabato notte. Solo lunedì, professori e studenti, si sono accorti dei danni: il bagno nel cortile principale pieno di scritte; le scale che portano al secondo piano riempite di graffiti e le statue deturpate dalla vernice delle bombolette spray.

“Volete sorvegliarci, ci avrete incontrollabili”, recitava una scritta visibile subito dopo il cortile d’ingresso del palazzo. Oppure, all’interno del bagno nel cortile d’ingresso: “Meglio teppisti che infami”. E Ancora : “L’aula odia, la Polizia non può sequestrare”.

La Procura dal canto suo promette una linea dura e manda a dire che il reato contestato agli autori degli imbrattamenti è quello di danneggiamento aggravato, previsto per gli imbrattamenti di beni di valore storico.

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Intanto al’Università si è già messa in moto la macchina per ripulire tutto. Questa mattina, attorno alle 10.30, muniti di pennello e vernice gli operai hanno ripulito i muri deturpati dalle scritte. “Deploriamo tutti gli atti di violenza e aggressività”, commenta Daniela Giannetti, preside della Scuola. “Condanniamo soprattutto- incalza Ivo Colozzi, vicepreside- il mancato rispetto per un palazzo dal valore artistico e culturale enorme”. Non ci sono ancora certezze sui responsabili, ma si ipotizza che tra i vandali ci siano anche i componenti dell’aula C e i gruppi cosiddetti antagonisti.

Ferma condanna anche dagli studenti che, tra una lezione e l’altra, assistono ai lavori di ripulitura: “Dispiace vedere un palazzo così antico vandalizzato senza ritegno. Avranno avuto le loro ragioni ma non è questo il modo di protestare”. Un ragazzo aggiunge: “Non è che sfregiando un posto così bello ti fai sentire, crei solo dissenso”. Anche i rappresentanti degli studenti di Scienze politiche si schierano dicendo: “Riteniamo necessario chiarire la nostra totale lontananza ai fatti e condannare duramente queste azioni- scrivono in una nota Eleonora Andrioli, Giulia Cevinini e Agostino Piacquadio- che reputiamo offensive e inadeguate per qualsiasi tipo di manifestazione di dissenso o protesta. In un Ateneo come quello di Bologna pensiamo sia inammissibile poter accettare o ignorare episodi come questo. Offesi e dispiaciuti noi studenti e rappresentanti ci diciamo pronti a collaborare per la pulizia del Palazzo”.

(FONTE AGENZIA DIRE)

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