E’ successo la scorsa domenica mattina (10 maggio) a Conselice, un piccolo centro della bassa Romagna a soli 10 minuti da Imola, ma in Provincia di Ravenna.
Prima di arrivare ai fatti occorre una piccola premessa: come pure i sassi sanno, in questo Paese che, pur essendo laico ha una forte identità cristiana (è di religione cattolica l’85% degli Italiani), il mese di maggio è dedicato alle tradizionali processioni della Madonna.
La Processione di Conselice è conosciuta come quella di via Dante, si svolge da sempre in memoria dell’Oratorio della Piazzetta e passa anche davanti al cosiddetto centro culturale islamico, ma domenica scorsa, alcune teste di straccio in malafede, hanno voluto intendere il passaggio della tradizionale processione come una provocazione e, davanti al ritrovo maomettano, i fedeli cristiano-cattolici sono stati oggetto di ingiurie, insulti e minacce provenienti da un gruppetto di giovani “talebani” che si trovavano dentro e fuori il centro islamico.
I partecipanti sono rimasti basiti; quelle urla e quegli insulti hanno lasciato sbigottiti tutti i parrocchiani. Ad un certo punto, la Processione ha dovuto addirittura fermarsi a causa dell’intensità, del livore e la violenza verbale prodotta da questi futuri italioti di terza generazione, se non addirittura nati qui. Questi sarebbero gli immigrati ‘integrati’ nella cittadina delle campagne romagnole dove, tra gli altri mille aiuti, è stato anche autorizzato il cosiddetto centro sociale islamico?
Non stiamo parlando di clandestini appena sbarcati, o gente appena fuggita dalla guerra e dalla miseria magari provocata da noi (come alcuni tengono sempre a precisare), ma parliamo di coloro che dovrebbero essere già integrati e che, alla luce dei fatti, più che immigrati è il caso di definire immingrati.
L’aspetto legale: le autorità stanno indagando e ci auguriamo facciano luce su questa intolleranza e che i responsabili del centro islamico rispondano alla Legge italiana che, se applicata, può e deve far chiudere rapidamente questa cloaca di odio religioso nei confronti dei cristiani.
L’odio che pervade questa gente è confermato dal fatto che a tutt’oggi, anche in considerazione del clima internazionale, i responsabili non hanno ancora espresso uno straccio di scuse.
Non credo che le Autorità faranno chiudere questo pseudo centro culturale solo perché alcuni bulletti di 8/10 anni hanno fatto questa bravata. Spero però che seguano provvedimenti efficaci. Capisco anche il mal di pancia dei sinistri politici buonisti, accondiscendenti su tutto ciò che questa gente esige e che ha sempre voluto imporci un modello di integrazione senza regole, ma, con queste realtà vede fallire sotto i proprio occhi tutti quei presunti buoni propositi.
Armando Manocchia @mail