Napolitano invoca il NWO, io invoco Dio che lo chiami

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“I governi devono avere il coraggio di dire la verità. Mi auguro che voglia farlo anche il governo italiano davanti agli italiani”, ha dichiarato l’ex presidente Napolitano ieri in Parlamento dopo l’informativa del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

E ancora…   “Siamo arrivati al dunque, ad un momento che mai si era vissuto dal 1989: occorre riflettere sull’assoluta esigenza su cosa possa essere un nuovo, più giusto e sostenibile ordine mondiale”. E ha aggiunto: “Mi auguro che il presidente del Consiglio si spenda con la massima energia perché si arrivi a conclusioni all’altezza” dell’emergenza.

E di seguito: “Non si può essere severi, duri, profondamente turbati e sconcertati come siamo tutti di fronte al ritardo con cui si sta muovendo l’Unione europea e poi opporsi e resistere allo sviluppo di politiche comuni che in molteplici campi sono l’unica risposta possibile. Figuriamoci se dovessimo rispondere da soli a l’emergenza che ci affligge”.

E infine Napolitano si è rivolto direttamente ai governi: “Abbiano il coraggio di dire la verità e di assumersi le loro responsabilità davanti agli europei”, rispetto alla necessità di un’azione “non procrastinabile” di fronte alla “questione storica” rappresentata dai “movimenti e rimescolamenti” delle popolazioni. “Questo è anche un tempo di riflessione, non solo di azione. È necessario avere piena coscienza di queste situazioni. Non siamo di fronte solo a un’emergenza a sviluppo rapido, siamo dinanzi a movimenti e rimescolamenti di popolazioni nel Mediterraneo. Fino a ieri – e speriamo fino a ieri! – la questione Mediterraneo – Medio Oriente è stata ai margini dell’azione europea”.

Cosa dice la mummia? Dice che da oltre 40 anni, dagli anni 70, l’Europa «pianifica» con i paesi della Lega Araba la fusione delle due sponde del Mediterraneo per creare un Continente eurabico e una razza meticcia, un nuovo, mostruoso agglomerato che Bat Ye’or, con un’espressione subito fatta propria da Oriana Fallaci, ha suggestivamente denominato «Eurabia»

Questo progetto del NWO, perseguito con perseveranza attraverso il DEA, il cosiddetto «Dialogo Euro-Arabo», ha portato alla graduale, ma inesorabile trasformazione e sottomissione della Vecchia Europa al mondo arabo musulmano; il vecchio Continente è stato trasformato in un ibrido asservito alle esigenze politiche e agli standard pseudo culturali del mondo arabo e soprattutto dell’islam.

Eurabia, come progetto, ebbe inizio con la crisi petrolifera del 1973 per colpa dei francesi i quali coltivavano l’ambizione di costruire un asse geopolitico e ideologico alternativo a quello americano e atlantico. Da allora, tutto sommato un arco di tempo relativamente breve l’Europa ha sacrificato oltre alla sua indipendenza politica, i suoi valori culturali e spirituali, in cambio di qualche vantaggio economico (petrolio) e soprattutto illusioni (combattere jihadismo e terrorismo).

Se non avete letto Eurabia di Bat Ye’Or, non saprete mai perchè vi ritroverete inginocchiati verso La Mecca 5 volte al dì a pregare Allah, Bat Ye’Or (e permettetemi di dire con orgoglio: mia piccola grande amica, come lo era di Oriana) sulla base di una documentazione ampia e minuziosa ricostruisce già 8/9 anni fa nel suo saggio Eurabia le attività e gli strumenti che poi, come abbiamo constatato, hanno prodotto questa folle deriva: dagli anni del pieno funzionamento del Dialogo Euro-Arabo e dell’APCEA, l’Associazione Parlamentare per la Cooperazione Euro-Araba alle perverse scelte sul piano della politica estera.

Il bilancio oggi è drammatico – spiega Armando Manocchia . Questa politica ha condotto alla mancata integrazione degli immigrati musulmani (perchè come diceva Oriana: “l’islam sormonta non si fa sormontare”, al proliferare di cellule jihadiste e terroriste islamiche in tutto il Continente, al ripudio da parte dell’Europa delle sue radici ebraico-cristiane e al conseguente stravolgimento della sua identità culturale, religiosa ed etica.

Voglio sperare che per gli italiani e gli europei non sia troppo tardi per riappropriarsi della loro autentica eredità spirituale, di «quei sacri valori di umanità che l’Europa, anche nei momenti più bui della sua storia, ha sempre cercato di preservare». Ma l’appello che faccio è che bisogna provarci e provarci in fretta!

Armando Manocchia  @mail

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