30 cristiani etiopi massacrati da isis in Libia. Dove sono i chiagnazzari di professione?

https://youtu.be/7XVgoK-byQo

 

Lo Stato islamico (IS)  ha pubblicato un video che mostra i suoi affiliati mentre uccidono circa 30 cristiani etiopi in Libia.

Il Filmato mostra le vittime  uccise da due gruppi di militanti IS, uno chiamato “Fezzan Province” e un altro “Barka Province.”

Se parlate con mons. Galantino della Cei o con la Boldrini, vi diranno che certamente si stratta di “contrasti individuali”.

Se questi boia salissero sui barconi sarebbero immediatamente elevati al grado di “profughi” da mantenere in prestigiosi hotel.

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Un miliziano vestito di nero e con il volto coperto indirizza un proclama di morte contro le “nazioni crociate”, affiancato da un gruppo di uomini con i kalashnikov pronti ad uccidere altrettanti ostaggi, disposti in fila in ginocchio, con delle tute nere, in una località desertica nel sud del Libia. Le immagini virano poi su un altro scenario, che mostra un altro gruppo di ostaggi sempre in ginocchio, ma sua una spiaggia, nell’est della Libia, dove verranno decapitati. Dal video non si capisce chi siano gli ostaggi uccisi, ma una didascalia spiega che sono stati colpiti “i seguaci della nemica chiesa etiope”. Inoltre, viene ricordato lo scisma che si è
verificato nella fede cristiana e che ha portato alla formazione del Chiesa ortodossa etiope.
“Cristiani vi troveremo ovunque” – Il miliziano parla in inglese con accento americano, minacciando tutti i cristiani che “l’Isis vi troverà ovunque, anche nelle vostre fortezze”, “ucciderà gli uomini e renderà schiavi donne e bambini”, a meno che non si convertiranno all’Islam e pagheranno la “jizya”, una tradizionale imposta religiosa, detta di “compensazione”, per ogni non musulmano. Seguono immagini di chiese e simboli cristiani distrutti nelle regioni sotto il controllo dello Stato islamico, ed anche una foto di papa Ratzinger. “Siamo tornati, ed il sangue musulmano versato in nome della vostra religione non è a buon mercato”, avverte il jihadista.

 

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